Regia di Liliana Cavani vedi scheda film
La storia di Francesco d'Assisi.
Film simbolico, esplicito testamento artistico di una cineasta ultraottantenne (classe 1933) che alla figura di San Francesco aveva già dedicato due pellicole: una che rappresentò il suo esordio sul grande schermo, nel 1966, e un'altra che la confermò a livello internazionale come fu quella del 1989 (protagonista Mickey Rourke, proveniente da 9 settimane e 1/2). Sebbene dietro a questa nuova produzione ci sia anche la Rai, sebbene la destinazione televisiva non sia del tutto evidente nel Francesco del 2014, data la confezione patinata e il sicuro mestiere dei collaboratori tecnici (fotografia di Enrico Lucidi, scenografie di Giantito Burchiellaro, colonna sonora composta da Mauro Pagani), non è difficile indicare quest'ultima opera come la meno riuscita del terzetto, per quanto ciò non significhi naturalmente mal riuscita. Innanzitutto c'è da considerare la smodata durata della trama, trascinata oltre la sua fisiologica lunghezza per garantire le canoniche due puntate da cento minuti circa da trasmettere in prima serata su Rai 1; dialoghi a profusione - non sempre verosimili ai massimi livelli, fra gratuita retorica e linguaggio moderno - e momenti morti costellano la sceneggiatura che Liliana Cavani firma insieme a Mario Falcone, Gianmario Pagano e Monica Zapelli (a parte quest'ultima, identico team per il soggetto). E, a ben guardare, manca quell'abbondanza di volti di richiamo nel cast, apprezzabile ma non eccellente, che caratterizza questo genere di lavori: se il ruolo del protagonista è affidato al polacco Mateusz Kosciukiewicz, per la prima volta su un set italiano, intorno a lui troviamo Sara Serraiocco (santa Chiara), Rutger Hauer (padre di Francesco) e Vinicio Marchioni (Elia) nelle parti principali, per proseguire quindi con Giselda Volodi, Mattia Sbragia, Benjamin Sadler e Tiziana Bagatella. 4/10.
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