Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Un film inquietantissimo che racconta delle storie, purtroppo attuali, servendosi del difficile strumento del realismo.
Film che presentava molti punti d'interesse ancora prima di essere visto. Uno dei motivi di questa curiosità che aleggiava nei confronti di questo film è riconducibile alla presenza di Stefano Sollima dietro alla macchina da presa. Di questo regista non ho visto la serie Romanzo criminale né Acab, la sua precedente fatica al cinema, tuttavia avevo visto la serie Gomorra che mi aveva convinto non poco in merito alle potenzialità di fare buon cinema di genere anche qui in Italia.
Quindi per me Sollima è stata quasi come una garanzia, poiché avevo già avuto modo di apprezzare le potenzialità del regista romano. Un altro elemento di forte richiamo per il pubblico è stata la presenza di grandi nomi. Nel film troviamo Pierfrancesco Favino, Claudia Amendola e Elio Germano nel ruolo di protagonisti, ma troviamo anche gli emergenti Alessandro Borghi e Greta Scarano. Non è solito vedere un film di genere come Suburra essere apprezzato dal grande pubblico italiano, abituato a commediole al limite del trash e a drammoni struggenti e strappalacrime. Il film potrebbe infatti rappresentare una grande ventata d'aria fresca per il cinema nostrano, che in questa stagione cinematografica ha prodotto titoli a dir poco stimolanti.
Ma adesso parliamo di Suburra. Stefano Sollima si dimostra uno dei registi italiani più interessanti, un regista che sa spientemente alternare momenti drammatici a magistrali sequenze action, che non hanno nulla da invidiare al gangster movie americano. Gli attori sono tutti perfettamente in parte a cominciare da Favino. Bella la prova di Elio Germano così come quella di Claudio Amendola, probabilmente nella sua migliore interpretazione.
Ma le sorprese riguardano le star emergenti. Greta Scarano, bella e fragile, e il suo partner Alessandro Borghi hanno senza dubbio i personaggi più interessanti dell'intero film ed entrambi sono stati bravissimi a renderli al meglio, soprattutto Borghi, candidato anche al David. Non eccezionale, ma comunque interessante la performance di Giulia Elettra Goretti.
Suburra è un film inquietantissimo, che racconta una storia, purtroppo attuale, servendosi del difficile strumento del realismo.
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