Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Certamente "romanzata", indubbiamente "impacchettata" su misura per un'ottima trasposizione cinematografica, questo film è fotografia della realtà. Riesce a ricostruire con molto realismo una ragnatela tessuta da un criminale di lungo corso, di fama tale da potersi permettere di circolare senza guardaspalle, che lega tra loro politica e crimine organizzato, passando per piccoli delinquenti, prostitute, faccendieri, ed altri personaggi pronti a raccogliere le briciole che cadono da tavole sontuosamente imbandite. Tutto ciò, complice anche l'ambientazione romana, ricorda il "Mondo di Mezzo" che Massimo Carminati, tramite i suoi sodàli, è riuscito a costruire all'ombra delle Amministrazioni Pubbliche. Nonostante le differenze e le differenti ambizioni, nessuno dei personaggi si salva; paradossalmente, l'elemento meno peggiore è la escort d'alto bordo coinvolta nelle serate e nei festini a luci rosse con il "noto politico". Non rimangono, poi, che il politico, corrotto e pronto a corrompere, come molti suoi parti, pronto ad innalzare od ammainare bandiere ideologiche per esclusiva convenienza, e pronto a difendere la propria apparente rispettabilità, ottimamente interpretato da Pierfrancesco Favino; il capobanda "figlio d'arte", un picchiatore coinvolto nel progetto criminale per il semplice fatto di avere Ostia come propria zona d'influenza, nonchè la compagna, tossicodipendente e fuori testa - bravissimi gli attori che interpretano questa coppia, in bilico perenne tra malvagità calcolata e puro sadismo; il capoclan degli Anacleti, parodie dei componenti della nota famiglia di zingari stanziali Casamonica, avvezzi agli sfarzi più pacchiani, grotteschi e prepotenti; un faccendiere pusillanime pronto al tradimento pur di salvare quel poco che ha; infine, colui che tesse la tela, una spanna sopra tutti gli altri per malvagità. Costui usa la violenza solo se e quando necessario, ma è pronto a tutto per raggiungere i propri obbiettivi. La vicenda si svolge sullo sfondo di un'Italia all'apice della sua recente decadenza, i giorni del novembre 2011, durante i quali, sotto la spinta dell'Europa e dello spread schizzato alle stelle, il Governo Berlusconi è crollato. Un film di fortissimo impatto, anche emotivo, in grado di lasciare lo spettatore nell'amarezza, resa ancora più acuta dalla consapevolezza che in questa storia, di finzione c'è ben poco.
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