Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
luogo di malaffare e di criminalità abitato da plebaglia. fuori dalla città ma addossata ad essa. in pratica la città stessa. ha voglia a diluviare, ma dalla capitale la turpitudine non si monderà mai. in predicato per diventare una serie, e già mi lecco i baffi come un bel gattone, il film di sollima rende onore al nostro cinema, e non di certo a ciò che siamo, poichè alla luce di ciò che quotidianamente si sente al telegiornale, nulla di ciò che viene rappresentato, può essere frutto pieno della fantasia. tra cani rabbiosi tirati su a legnate e scarafaggi che si aggirano intorno ai piedi dei più forti, le fondamenta della grande bellezza sono marce, l'acqua trabocca dai tombini, ma i tentacoli delle svariate piovre sono ancora più forti e soprattutto sempre lì. si sarebbe tentati a descrivere il maciume che foraggia la città come qualcosa di mostruoso senza faccia e senza identità, ma sarebbe troppo semplice e facile. i mandanti non si vedono mai, come al solito, ma di tirapiedi di cui servirsi è gremita la pellicola e lo spazio cittadino. non c'è essere umano che transiti per la storia che non sia ferocemente attaccato con ogni arto ad una poltrona, ad un muro, ad un ideale, ad un'idea di esso, ad un interesse e a traffici legati ad essi. il tutto per abbeverarsi al bene pubblico che ovviamente non ha mai fine. niente altro ha valore, di sicuro non la vita umana. pedine che sappiamo fin dall'inizio che non potranno avere vita assai lunga. la vita sotterranea che succhia i denari pubblici, che piange i propri morti caduti in una guerra che non può avere onore, che sottosta al mediatore che viaggia in scooter, vestito di anonimi impermeabili di plastica, il film di sollima è ciò che serve al cinema italiano che può e deve tornare ad essere spettacolare, politico e sgradevole, perchè sgradevole è ciò che vuole forsennatamente raccontare. plauso agli attori tutti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta