Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Suburra ha il fascino del capolavoro e può davvero rivaleggiare con film come Gomorra e La grande bellezza. E' l'affresco di una città (ma potremmo dire di una società), in mano alla malavita, al degrado, all'immoralità ed alla corruzione, dove niente e nessuno si salva, dove non c'è posto per l'ironia, dove regna imperterrito ed incontrastato niente altro che il male. Si prova quasi pietà per la condizione di alcuni personaggi (anche i peggiori provano una qualche forma di sentimento), ma la sensazione che prevale è l'odio e lo schifo. Nessun accento grottesco, nessun umorismo, niente di niente, solo la violenza e la crudeltà nuda e cruda. Eppure Suburra è così intrigante, così affascinante nella sua rappresentazione del male assoluto a cui pare non esserci via di scampo, che conquista immediatamente chi guarda. Non ci sono mai eccessi, mai retorica, tutto è finemente costruito e misurato. Il finale, con la pioggia che pare lavar via tutto lo schifo, è puro espressionismo e, per quanto sembri strano e nonostante la violenza che lo affligge, possiamo tranquillamente dire che il finale di Suburra è lieto, che il messaggio che manda è positivo (e tirare fuori un lieto fine da un tale marciume è notevole) e che dà speranza e che, nonostante il sangue, fa tornare a casa lo spettatore contento. Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:4 tensione:3
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