Regia di Edoardo Falcone vedi scheda film
Inusuale commedia ben interpretata da Marco Giallini. Il protagonista è un chirugo tanto bravo nel proprio lavoro quanto superbo e sprezzante nei confronti di chi lo circonda, il quale, appreso che il figlio "prediletto" sente di voler divenire prete, reagisce tentando di dimostrare che il personaggio motivo di tale ispirazione, un carismatico sacerdote di nome Don Pietro, interpretato da Alessandro Gassman, sia un plagiatore e mistificatore. Ovviamente, non riesce nel proprio intento, ed anzi, finisce in aperto conflitto con alcuni membri della propria famiglia. Il film fa perno sulla caratterizzazione del protagonista, un uomo egocentrico, cinico, estremamente razionale, abituto ad avere sotto controllo ogni paramentro della propria vita, e della vita di coloro che gli sono più vicini, le personalità dei quali sono state, nel corso degli anni, schiacciate ed annichilite. Le certezze del protagonista sono messe dapprima in dubbio dalla volontà del figlio, e poi in profonda crisi dal rapporto che, nella seconda parte del film, s'instaura tra il chirurgo ed il prete; a conclusione della narrazione, la "redenzione" del protagonista, più umano e aperto verso il prossimo, può dirsi conclusa. La vicenda è portata su schermo con risultati contrastanti. Se la caratterizzazione del protagonista e del proprio "antagonista" - apprezzabile in questo ruolo Alessandro Gassman - è buona, non altrettanto può dirsi dei familiari, interpretati da Ilaria Spada, nel ruolo di figlia del protagonista, una bella ragazza a prima vista svampita e superficiale; da Laura Morante, nel ruolo di moglie, la cui personalità è stata annichilita nel corso degli anni dall'egocentrìa del coniuge, ed ha trovato rifugio nell'interesse per cose futili e l'alcol; da Edoardo Pesce, nel ruolo di genero, privo di una sua personalità e sempre pronto ad assecondare il suocero. Costoro risultano un po' "macchiettizzati". Anche la "redenzione" del protagonista sembra avvenire un po' troppo in fretta per essere credibile. Comunque, tutto ciò non guasta la visione del film, che rimane particolarmente divertente in alcune sequenze, in particolare quella girata all'interno dell'appartamento sotto sequestro. La conclusione non è scontata e rimane aperta. Le ambientazioni sono, come in molti altri film, quelle di una Roma alto- borghese, con brevi incursioni in contesti di disagio e degrado, secondo le esigenze della narrazione. Un'ultima nota sull'introduzione del tema religioso : non credo sia volontà del regista schierarsi a favore della Chiesa Cattolica; ovviamente, è plausibile che il personaggio del prete sia portavoce di tesi favorevoli alla spiritualità, che, per come sono espresse, non possono che essere oggettivamente condivise, perchè essa non è fine a sè stessa, ma veicolo di apertura verso il prossimo, solidarietà, comunione con la natura.
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