Regia di Courtney Hunt vedi scheda film
The Whole Truth è diventato Una doppia verità. In realtà significa naturalmente Tutta la verità o, se vogliamo, la verità completa, totale, o intera/per intero e quindi, appunto, tutta, ma anche complessiva. In quanto completa e complessiva può essere complessa ma ciò non esclude anche il contrario, ovvero che sia semplice, soprattutto in un caso come questo. Apparentemente qui il caso si presenta semplice. E c'è la confessione dell'indagato durante il processo, quindi è colpevole e il gioco è fatto. La verità complessiva che pian piano emerge risulterà invece più complessa ed intricata. Ma la doppia e vera verità è che questo è uno di quei film che procede per accumulo di colpi di scena o supposti tali, che si annullano l'un l'altro (quasi come in un gioco a somma zero), per poi 'svelare' la banale verità finale, che era esattamente quella che vi eravate immaginati sin dall'inizio. E credetemi quando vi dico che non ci vuole né un genio, né un intuito particolare, né un guizzo di fantasia. La prima banalità che vi viene in mente osservando i players in campo beh... quella è.
Il buon Keanu Reeves, la incomprensibilmente trasfigurata Renée Zellweger, la bella Gugu Mbatha-Raw (Belle/La ragazza del dipinto, Jupiter, Concussion/Zona d'ombra, Free State of Jones, La bella e la bestia), il mitico Jim Belushi, non riescono comunque a far restare a galla un film che, se non avesse deciso di ruotare a 360° tornando quindi inevitabilmente al 'punto di partenza' e al nulla di fatto, prendendolo solo e semplicemete come un astratto 'giochino intellettuale', un rebus, senza necessariamente pretese di aderenza al reale, poteva anche funzionare. E forse fino a un certo punto funziona pure mantenendosi sulla sufficienza, tra molteplicità di verità soggettive e punti di vista resi in flashback. Poi però si è voluto strafare. E come dice cinicamente Snake Plissken: più le cose cambiano...
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Bella recensione attorno ad un film che sembra essere parecchio interessante.
Da vedere quindi...
Ciao
Ciao. Per me una visione la merita. Soprattutto se si è appassionati di gialli, legal thriller, ecc., e ci si intrippa con le rivelazioni a sorpresa a raffica. Se però si è tutto questo, suppongo anche che ci vorrà ben poco a sgamare quale sia la 'verità vera' e quali siano i colpevoli e gli innocenti, com'è capitato a me. E quindi la 'sorpresa' non sorprenderà minimamente ma confermerà semplicemente i propri sospetti iniziali...
dunque almeno una visione la consigli.....grazie Carlo.
A differenza tua, io non avevo minimamente intuito chi fosse davvero l'uccisore... Forse sono solo più ingenuo, chi può dirlo... In ogni caso mi è piaciuta la cattiveria e il pessimismo con cui è dipinto ciascun personaggio, nessuno escluso: la Zellweger finge violenze fisiche mai subite, suo figlio inventa balle ad effetto, l'avvocato è un finto integerrimo, Belushi è un bastardone, eccetera. Mi è piaciuto in sostanza che in realtà non si salvi nessuno, tutti sono colpevoli (a loro modo).
Eh, allora te lo sei goduto sicuramente più di me. Quello ai miei occhi lo penalizza parecchio - ma purtroppo l'individuazione del colpevole, l'anticipazione del colpo di scena, ecc., è cosa che mi capita con almeno il 90% dei film sin da quand'ero bambino, poi nel prosieguo il tipo di formazione ad una disciplina che procede per indizi, osservazione e ricostruzione tipo scena del delitto certo non ha aiutato... :-S
Si, alla fine è quasi un noir. Tutti marci :-D Personaggi positivi zero. Pure i testimoni mentono, omettono, inventano - o almeno pare. Come si dice... il più pulito ci ha la rogna. Un saluto
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