Regia di Juan Logar vedi scheda film
Il matrimonio, innaturale, tra un uomo ricco e anziano e una bella ragazza, sfocia inevitabilmente in "triangolo", destinato a tragica conclusione. Opera dalle forti componenti malinconiche e decadenti, ma con una solida morale di fondo. Rosalba Neri, bellissima, offre la sua migliore interpretazione drammatica.
Parigi. Vedovo da cinque anni, il ricco finanziere Ronald Marvelling (Curd Jürgens) conosce la giovane Alexa (Rosalba Neri), quando quest'ultima è ospite al matrimonio della figlia Caterina (Emma Cohen). Ronald riscopre la voglia di vivere quando si trova di fronte al suo sorriso, restando affascinato dalla giovane età e, soprattutto, dalla spontanea, genuina e travolgente bellezza. Inizialmente turbata e al tempo stesso attratta dal potere economico dell'uomo, Alexa accetta la proposta di matrimonio. Poco tempo dopo le nozze, Caterina nota lo strano comportamento del padre, sempre in viaggio per lavoro e ogni volta, al ritorno, evidentemente più rattristito. L'uomo ha infatti scoperto che Alexa ha un amante, Pietro (Juan Luis Galiardo), un coetaneo che ha conosciuto in discoteca, durante la prima uscita notturna con il marito. Sorpresi sul fatto gli amanti propongono di mantenere e consolidare quell'insolito triangolo, che Ronald è costretto ad accettare pur con sofferta rassegnazione. Alcuni giorni dopo, di rientro in anticipo dall'ennesimo viaggio di lavoro, si nasconde tra le pareti domestiche ascoltando con orrore le parole di odio e disprezzo pronunciate, nei suoi confronti, da Pietro. Sconvolto, appare di fronte alla coppia per togliersi la vita con un colpo di pistola. Contemporaneamente al suicidio, scatta un meccanismo di sicurezza che blocca tutte le uscite della villa, mentre s'avvia automaticamente un nastro, preregistrato, con la voce di Ronald.
"Ho giocato e ho perso, ma come vedi neanche tu hai vinto, Alexa. L'ultima mano è mia. Avevamo fatto una specie di contratto, noi due: con la mia ricchezza io compravo la tua gioventù. Per me, certo, è stato facile restare ai patti, ma per te, evidentemente, non era possibile. E sapevi che non sarebbe stato possibile. Nel nostro matrimonio hai visto solo un buon affare, fin dal principio. Fin da allora, hai contato sulla mia benevola comprensione. Che deve pretendere un vecchio? La gioventù ha i suoi diritti. Seguitate a spassarvela, tu e il tuo amante. Godetevi la felicità alla quale sentite di avere diritto. Ora, però, dovrete farlo qui, davanti a me. E quando la mia carne comincerà a imputridire e l'aria diventerà irrespirabile, seguitate ad amarvi. Il vostro amore è immenso, siete giovani. Amatevi: chiusi qui con me, in questo sepolcro che ho costruito per noi tre. La vita ci ha uniti, seguiteremo ad essere uniti per sempre."
(Il testamento di Roland)
Due maschi per Alexa: Rosalba Neri
"Tutto quel che ci accade è dovuto al caso. E ci illudiamo di essere padroni di noi stessi": pronunciando queste sconfortanti parole, Roland confessa in realtà di essere già morto. Morto, per avere assistito in prima persona al tradimento; defunto, per la disillusione provocata dalla cruda scoperta che l'amore "ha età"; trapassato, in quanto consapevole che la ricchezza non contempla l'acquisto dei sentimenti. È ormai solo l'ombra di se stesso, pronto a premere il grilletto della pistola senza alcuna indecisione, senza dubbio o ripensamento. Lo spagnolo Juan Logar [1] racconta per immagini, con mano delicata ma senza ombra di ottimismo alcuno, la tragedia che tocca nel profondo l'animo nobile e sensibile d'un uomo che si ritrova "casualmente" ferito da un affetto non corrisposto e al tempo stesso vittima, unicamente per colpa della natura, dell'età che avanza. Un uomo che si era ingenuamente illuso di poter tornare ad essere quel che non è più. Per un semplice assioma: il tempo non torna mai indietro. Avanza, inesorabile. Un passaggio del film, estremamente chiaro ed esplicativo, vede Ronald esprimersi con parole di crudo realismo, che stabiliscono impeccabilmente le angoscianti coordinate narrative: "Posso offrirti solo la mia ricchezza ma capisco che, di fronte alla tua gioventù, è molto poco." Logar, regista ma anche autore del soggetto, mette dunque in scena una storia malinconica e pessimista, che sfiora un tipo di filosofia poetica, decadente e al tempo stesso romantica.
Due maschi per Alexa: Curd Jürgens
Molto ben sceneggiata da Francesco Campitelli e Jesús R. Folgar, Due maschi per Alexa è una pellicola realizzata in compartecipazione tra Spagna e Italia. La quota tricolore, oltre che dalla penna ai testi manovrata da Campitelli, è data dalla suggestiva colonna sonora di Piero Piccioni, dalla perfetta fotografia di Igino Fiorentini e dalla partecipazione di soli due attori: Mario Della Vigna e la "sfinge italiana", ossia la splendida e sorprendentemente in ruolo Rosalba Neri, qui probabilmente alla sua migliore interpretazione in assoluto, spronata a dare il massimo dall'eccezionale lavoro congiunto, sul set, con Curd Jürgens. Ambientazioni, costumi e fluidi carrelli al servizio di ripetuti piano sequenza, ne fanno in conclusione un oggetto esteticamente accattivante, che splende però anche per il messaggio, eticamente profondo. È un film poco erotico, benché la versione spagnola sia ancora più pudica, arrivando ad offrire cioè scene alternative, castigate, dell'attrice Rosalba Neri ("vestita", in quelle rare occasioni che appare invece nuda nell'edizione italiana). A Logar non interessa stuzzicare la morbosità - e men che meno gli istinti carnali - nello spettatore, al contrario interessa trasmettere un significato, il cui senso universale procede controcorrente rispetto al nichilismo apparente del racconto, che può essere sintetizzato in due frasi, pronunciate dal giovane Philippe, il modesto (solo economicamente) e sincero spasimante di Alexa, rifiutato dalla protagonista che è invece orientata verso la più effimera scalata sociale:
"Le cose semplici della vita, possono dare tanta felicità";
"La felicità si trova in ogni angolo, e non costa niente".
Due maschi per Alexa: Rosalba Neri
Parola di Rosalba Neri [2]
"(Due maschi per Alexa) l'ho fatto in Spagna e per quel film ebbi, senza che conoscessi minimamente il critico, una buona recensione sul Tempo; dopo qualche parola sul film ricordo che di me scrisse: 'Bene Rosalba Neri nella non facile parte...'
(...) Per fare questo sguardo attonito, di chi sta morendo di inedia, ci diedero a tutti e due dell'atropina. Rimanemmo per giorni e giorni vedendo malissimo. Galiardo ne approfittò per tornare a casa rilasciando un'intervista in cui diceva che era diventato cieco. Aveva calcato un po' la mano..."
Due maschi per Alexa: Juan Luis Galiardo e Rosalba Neri
Citazioni
"Io dico una cosa: quando i milionari sono vecchi, sarebbe giusto spedirli al riposo eterno levandogli il peso dei soldi; tanto a loro non servono a niente. Sì, possono comprarci tante cose (...) Intendo dire che le cose che si comprano, valgono soltanto il prezzo che uno le paga, ma nella vita ciò che realmente può fare felice un uomo, e dargli gioia, sono le cose che conquista. E quando uno diventa vecchio... non conquista più niente."
(Pietro)
"Sposandolo gli hai ridato un pò di gioventù. In fondo vai a letto con lui e, il minimo che possa fare, è di chiudere un occhio."
(Pietro)
Due maschi per Alexa: fotobusta
Visto censura [3]
Due maschi per Alexa ottiene regolare nulla osta (n. 59814) in data 6 marzo 1972, passando integrale in censura, con limitazione data dal divieto ai minori di 18 anni. Sono stati accertati 2834 metri di pellicola, pari a una durata di 87'30" [4].
Il verbale recita:
"La commissione, revisionato il film e sentito il rappresentante della società Avv. Albenzio, rileva che il film, sia per il suo contenuto (tragica vendetta di un marito tradito) e sia per alcune sequenze erotiche abbastanza vivaci appare non adatto alla particolare sensibilità dei minori degli anni 18. La commissione esprime pertanto parere favorevole alla concessione del nulla osta di proiezione in pubblico del film con il divieto per i detti minori."
NOTE
[1] Juan Logar, a livello cinematografico, è stato più che altro attivo come doppiatore. Ha saltuariamente realizzato alcune colonne sonore, mentre come regista si è fermato a soli sette titoli. Di questi, tre soltanto sono giunti, tradotti, sui nostri schermi: oltre a Due maschi per Alexa, il precedente Crystalbrain, l'uomo dal cervello di cristallo (1970) e il successivo Autopsia (1973).
[2] Dichiarazioni pubblicate su "99 donne", a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca.
[3] Informazioni tratte dal sito "Italia Taglia".
[4] L'unica edizione italiana, distribuita in home video dalla "Shendene & Moizzi", è ridotta di oltre 13 minuti. La label estera "X-Rated", lo ha rilasciato in blu-ray e dvd in più copie (tedesca, italiana, spagnola e inglese) delle seguenti durate: 85' - 86' - 75' - 72'.
"Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama vecchiaia."
(Asvaghosa)
"Brutta. Ma vorrei fosse lunga, anche se un pochino fastidiosa. Credo ci si possa divertire anche allora."
(Vittorio Gassman)
F.P. 26/04/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 74'30")
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