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Nessuno si salva da solo

Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film

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La recensione su Nessuno si salva da solo

di mck
5 stelle

Preghiamo.

 

Sempre meglio del cinema medio francese, ovvero: Gian Filippo Corticelli / 1 (“Nessuno si Salva da Solo”, “Fortunata”, “Napoli Velata” e “la Dea Fortuna”).

 


Breve storia triste, ovvero: “Del perché mi sono iscritto ai terroristi”.
Avvertenza. Nonostante il fatto che, rispetto a quello che accadrà un paio d’anni dopo nell’explicit di “Fortunata”, qui già nell’incipit di “Nessuno si Salva da Solo” il culo di Jasmine Trinca - coi Sigur Ros che vidspilumendalaustullano - abbaglia (ma, per l’appunto e del resto, in quel momento il film ha oramai raggiunto il suo compimento dato che da lì in poi sarà tutto un falsopiano in leggera discesa gestibile con passo da cicloturismo).
Ad esempio, c’è pure Riccardo Scamarcio mezzo ‘gnudo e mezzo villoso in pecettanti slippini-ini-ini che mangia una banana.
E ci sono battute, prese giustamente & letteralmente di peso dall’omonimo romanzo di partenza (che non ho letto: sarà per la prossima pandemia, o in attesa del meteoritico asteroide in rotta di collisione) scritto da Margaret Mazzantini, che firma l’auto-tratta sceneggiatura col regista-marito, tipo questa: “Non si può andare nella direzione opposta al proprio stato d’animo, sai?”
Ed è lì, in quel frangente, che ho deciso di iscrivermi ai terroristi. Fine.

 


Poi, c’è una bella inquadratura fissa puntata sul lungomare (sembra ripresa da una videocamera di sorveglianza della Municipale, ma in 8K) con un ottimo uso di “1950” di Minghi/Chiocchio, ma fugge presto via. E ce ne sono anche altre che - oltre alle buone musiche di Arturo Annechino (collaboratore di lungo corso del regista) spesso e ben volentieri accompagnate dalla raggiante voce di Costanza Cutaia - utilizzano Tom Waits (Jersey Girl: sesso various positions), Leonard Cohen (Tower of Song: ballo lento rear window), Lucio Dalla [la Sera dei Miracoli: un bacio della buona sera, un ultimo boccone allo spaghetto di mezzanotte (scena molto riuscita nel suo sincero valore etico-morale à la Kechiche de "la Vie d’Adèle", che fa il paio con quella precedente, posta ad un quarto d’ora dall’inizio, in cui sempre lei divora un cornetto alla crema) prima dell’albeggiare fotografato da Gian Filippo Corticelli (sodale da sempre del regista), un fare la ruota e un paso doble a mattina incipiente, e boh, forse al montaggio Chiara Vullo (alla sua prima collaborazione col regista) s’è fumata comprensibilmente la qualunque, non potendo fare altrimenti, o forse la scelta straniante del "e fu sera, e fu mattino" è voluta], Asaf Avidian [Different Pulses: rianimazione onirica, con Castellitto Jr. (Renato Marchetti con voce e movenze mimeticamente richiamanti e ricalcanti quelle dell’autore di “Libero Burro”) che, nella fantasia della protagonista, riesce ad insufflarle aria nei polmoni durante una manovra di rianimazione pur tenendole chiusa la bocca spingendole il mento all'insù...], il Nessun Dorma della Turandot di Puccini accennato da Roberto Vecchioni al fianco di una spaesata Angela Molina, etc… Belle, eh. Ma io sono ancora fermo sulla meravigliosa Jasmine Trinca [una delle migliori attrici italiane contemporanee, che qui ci regala una delle sue prestazione peggiori (pur senza farcela a raggiungere le inarrivabili vette che un’altra delle più grandi attrici europee in circolazione, Alba Rohrwacher, è riuscita a scalare con estrema facilità auto-doppiandosi in “Hungry Hearts”), a sprazzi] che, in linea col suo personaggio (affetto da anoressia nervosa nella forma compulsivo/liberatoria, ottimamente presentata e descritta: sorriso a labbra strette, montaggio ellittico sulla bocca semi-aperta a rivelare inconsapevolmente lo smalto rovinato dell’arcata dentale inferiore e un diretto e burino “Che hai fatto ai denti?”), se magna ‘e parole e poi le sputa. In compenso, Scamarcio, molto bravo, riesce a contenere, costeggiare e corteggiare il ridicolo involontario della maggior parte dei dialoghi, uscendone vincitore ai punti. Mentre completa il cast un gruppo di attori molto in forma: Anna Galiena, Marina Rocco, Massimo Bonetti, Eliana Miglio, Valentina Cenni, Massimo Ciavarro (con Scamarcio che lo chiama vecchio e anch’io non mi sento tanto bene)…

 

 

Preghiamo.

* * ½-¾ – 5.25    

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