Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film
Ex marito e moglie si reincontrano a cena per discutere dei figli, ancora piccoli. L'occasione è buona per recriminare, incolparsi vicendevolmente e, insomma, ricordarsi l'un l'altra perchè la coppia era scoppiata.
Nessuno si salva da solo, cioè tutti abbiamo bisogno di qualcuno. Per non autoassolverci, per non essere indulgenti con noi stessi, com'è naturale che sia quando non si deve niente a nessuno, per non ingannarci. Ma forse a volte è meglio ingannarsi, no? Questo però il banale romanzo di Margaret Mazzantini - e il conseguente film di suo marito - non lo dicono. Anzi. La morale è davvero 'tradizionalista' in una maniera bieca, perfino. Buonista, cinematografica nella peggiore accezione del termine. La vita è una favola, fra alti e bassi, tutto si risolve, volemose bene: ok, però adesso basta scagliarci addosso libri e film di questa miserrima levatura retorica, sul serio non li meritiamo. Sergio Castellitto sceglie, per la sua quinta regia, di togliersi di scena, predisponendo un cast comunque dignitosissimo con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca al centro della storia e con parti laterali e minori affidate a Eliana Miglio, Anna Galiena, Massimo Bonetti, Angela Molina, Massimo Ciavarro e con una comparsata nel finale del cantautore Roberto Vecchioni. Niente da eccepire in tutto ciò, ma considerando le modestissime capacità di Castellitto dietro la macchina da presa viene legittimo il maligno pensiero che sia sempre preferibile trovare il Nostro davanti alla suddetta mdp, in veste di attore, nella quale rende al 100% delle sue possibilità. La conclusione dolceamara del film è l'apice del fasullo, del patetico-ricercato di tutta l'opera. 3,5/10.
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