Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Che Francis Ford Coppola sia uno dei giganti del cinema contemporaneo, a mio parere dovrebbe saperlo qualunque cinefilo che si ritenga veramente tale; il regista italo-americano a partire dagli anni 80 ha avuto una carriera costellata da alti e bassi, ma ci sono piccoli gioielli poco conosciuti come questo "Tucker", che pur non essendo un capolavoro attesta tutto il talento, perfino la maestria dell'autore. "Tucker, un uomo e il suo sogno" é stato definito da molti un film che recupera la lezione di Frank Capra, un elogio dell'inventiva imprenditoriale, della capacità di sognare e di pensare in grande in cui lo stesso Coppola ovviamente si ritrova. Preston Tucker nell'immediato dopoguerra riuscì a brevettare un'automobile definita la più sicura ed economica, ma si ritrovò a dover fronteggiare l'ostilità delle grandi compagnie automobilistiche come Ford, Chrysler e General Motors che lo portarono in tribunale. L'impianto della sceneggiatura non manca di alcuni cliche' e non tutto é fedele alla realtà storica, ma di fronte all'energia contagiosa trasmessa da una regia spesso in stato di grazia si tende facilmente a passarci sopra. Il film ha un ritmo molto sostenuto, aiutato da contributi tecnici di primissimo ordine come la fotografia eminentemente pittorica di Vittorio Storaro e le scenografie di Dean Tavoularis, ma uno dei suoi meriti maggiori risiede proprio nello spessore conferito a quasi tutti i personaggi, in primis il protagonista caratterizzato benissimo da Jeff Bridges nel suo slancio visionario e nella sua incrollabile fiducia nella bontà delle proprie intuizioni. Fra i caratteristi si apprezzano soprattutto Joan Allen nel ruolo della moglie, Martin Landau che in quegli anni trovò alcuni dei suoi ruoli più belli e significativi, una partecipazione di Dean Stockwell come Howard Hughes e un'altra assai significativa del padre del protagonista Lloyd Bridges. Di fronte alle tante emozioni trasmesse da questa pellicola tenderei a fregarmene delle accuse di manipolazione e kitsch dei soliti detrattori di un Coppola che sapeva ancora rischiare e non si era affatto seduto sugli allori. 3 nomination agli Oscar senza esito, modesto risultato al botteghino ma per fortuna almeno una buona accoglienza critica per un film che si vorrebbe rivedere più spesso anche in tv.
Voto 8/10
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