Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film
La sacralità del rito pasquale conserva, in Sicilia non meno che altrove lungo la Penisola, il fascino profondo ed antico di una rappresentazione religiosa di eventi legati alla passione la cui celebrazione si rivela come un rito pagano irresistibile, in cui parla la storia delle generazioni che col tempo ne hanno affinato i rituali e le caratteristiche peculiari.
Vittorio De Seta si sofferma nelle riprese di tal iriti presso tre paesi della provincia di Caltanissetta: San Fratello, Delia e Aidone.
E tra giudei in costume che suonano le trombe lungo il centro cittadino, tra rivisitazioni dell'agonia di una passione che assume caratteristiche grandguignolesche dai risvolti pittorici e quasi orrorifici, tra giganti che annunciano la risurrezione di un Cristo martire della cattiveria umana, il rito della Santa Pasqua risveglia l'unione tra i paesani e rinsalda con vigore l'attaccamento di ogni paesano per il proprio folklore.
De Seta filma apparentemente in disparte, in grado tuttavia di cogliere gli estremi più peculiari di riti che si ripetono nei secoli, sempre uguali e sempre differenti.
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