Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Durante l'inverno del 1915 la brigata Sassari combatte arduamente sul Carso una guerra di trincea, cioè lentissima, pesante e inevitabilmente cruenta. Lo scontro vedrà gli italiani vincitori sulle truppe austriache.
4 novembre 1918: l'impero austroungarico si arrende e la prima guerra mondiale per l'Italia si conclude, finalmente, dopo 3 anni e mezzo di indicibili perdite e devastazioni. In questa data viene istituita la giornata dell'unità nazionale e delle forze armate; nel 1961 il 4 novembre è anche il giorno della nascita del 'secondo programma', ovvero dell'odierna Rai 2. Per l'occasione la tv di Stato propone a uno dei suoi registi più attivi, Vittorio Cottafavi, di presentare un mediometraggio - neppure un'ora di durata - sulla Grande guerra. Secondo una definizione dell'epoca, trattasi di un "originale televisivo", cioè di un soggetto inedito appositamente sviluppato per il piccolo schermo; l'autore è lo scrittore Giuseppe Dessì, che omaggia il padre, l'ufficiale Francesco, mettendo in scena una storia che lo vede protagonista, interpretato qui da Aldo Giuffrè. I mezzi sono quelli della Rai dell'epoca: pochi e finalizzati a una messa in scena prettamente teatrale, che non pone quasi alcuna attenzione alle scenografie (nè ai cambi di scena o ai movimenti di macchina) e si basa su una recitazione impostata su personaggi e dialoghi. Non ci si può comunque lamentare del cast, che vede la partecipazione anche di Carlo Giuffrè e del giovanissimo Lando Buzzanca (al suo secondo ruolo in assoluto, ancora mai apparso al cinema), di Roberto Bertea, Sergio Bargone, Maurizio Guelfi, Carlo Enrici, Attilio Duse. Lavoro snello e di chiaro valore 'civile', ambizioso a modo suo. 4/10.
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