Regia di Jennifer Yuh, Alessandro Carloni vedi scheda film
È incancellabile l'impressione che la rete di citazioni e autocitazioni, che comunque non è da buttar via, serva solo ad occultare un decremento dell'originalità.
Al centro del terzo film sul Guerriero Dragone, scritto da Jonathan Aibel e Glenn Berger, c'è l'incontro fra Po e suo padre, con la lieta scoperta, da parte del grassoccio protagonista, che i suoi simili non sono quasi estinti. Che tuttavia è desunta pari pari da L'era glaciale 2 (dove a farla era il mammut Manny) e da Madagascar 2. Inoltre, il Chi che Po dovrebbe imparare a controllare non è forse un surrogato della Forza incanalata dai Jedi di Star Wars? In realtà era stato Guerre stellari a riferirsi alla saggezza orientale, non il contrario. Però, ad essere sinceri, è incancellabile l'impressione che la rete di citazioni e autocitazioni, che comunque non è da buttar via, serva solo ad occultare un decremento dell'originalità. In fin dei conti, le gag ridanciane sono anche di più che nel predecessore (la descrizione dell'amena comunità montana di panda è colorita e divertente), ma non è detto che ciò sia positivo: il pathos ardente del secondo capitolo è continuamente illanguidito da spezzature comiche non richieste. La rilassatezza che così si viene a creare ostruisce il passaggio alla psicologia struggente che affiorava negli altri due atti della saga, sebbene l'invito finale a potenziare i propri talenti sia cavalcato con sincerità e calore. Gli occhi esultano pure stavolta: sempre di somma qualità la tecnologia digitale dell'animazione. Con Jennifer Yuh dirige l'italiano Alessandro Carloni.
Hans Zimmer e John Powell compongono le musiche.
In entrambe le versioni, le voci rimangono le stesse (Po è Jack Black/Fabio Volo, Shifu Dustin Hoffman/Eros Pagni e il signor Ping James Hong/Francesco Vairano), ma in quella nostrana Gru è doppiato da Oreste Baldini essendo deceduto Danilo De Girolamo. L'antagonista è J. K. Simmons.
Film DISCRETO (6) — Bollino VERDE
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