Regia di Jennifer Yuh, Alessandro Carloni vedi scheda film
Dopo un secondo capitolo drammatico, qui si torna a ridere, anche troppo, perché Po è moltiplicato per un intero villaggio di paciosi panda. Certo, c'è commozione, ma è troppo stemperata dalle gag. Po dovrebbe insegnare il kung fu ai panda, per combattere contro il nemico di turno, ma lo fa come se fosse un "piano ben riuscito" dell'A-team.
Visto in anteprima sabato 12, è un film divertente, fin troppo divertente, come se la drammaticità del secondo film fosse stata solo un "incidente di percorso", perché, in fondo, qui si tratta sempre di un "coglionazzo" di panda che diventa un magico esperto di kung fu per caso, come il ninja grasso di Mai dire ninja. Tutto fa ridere, persino il cattivo non fa mai paura (sembra la caricatura di Raoul di Ken il guerriero che incontra Temutai il bisonte della serie tv del panda). E' il capitolo che più risente dell'influenza della serie tv Nickelodeon Kung fu Panda mitiche avventure, perché si moltiplica Po per un intero villaggio di panda paciosi che sfornano gag a ripetizione. E poi ci si lamentava degli Ewoks nell'episodio VI di Guerre Stellari...
Arrivato al terzo capitolo, Po riabraccia il suo vero padre che lo porta nel villaggio dei panda assieme al signor Ling, il padre adottivo. Dopo un secondo capitolo drammatico, qui si torna a ridere, anche troppo, perché Po è moltiplicato per un intero villaggio di paciosi panda. Certo, c'è commozione, ma è troppo stemperata dalle gag. Po dovrebbe insegnare il kung fu ai panda, per combattere contro il nemico di turno, ma lo fa come se fosse un "piano ben riuscito" dell'A-team. Solo un medio cine-episodio di Kung fu panda mitiche avventure.
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