Regia di Genndy Tartakovsky vedi scheda film
Deprimentemente ripetitivo, copia carbone (con qualche doveroso e necessario cambio di contenuti ma non di meccanismi) del primo film, che avendo avuto fortuna al botteghino ha generato questo pavido clone che oltre al parossismo di alcune scene, nonché di alcune mostruose new entry, non sfoggia altro segno di ingegno umano.
Il secondo capitolo sull’albergo per mostri gestito da Dracula non si discosta molto dal precedente film, utilizzando le medesime tecniche per generare la risata, gli stessi cliché, ma soprattutto lo stesso catenaccio. La sceneggiatura sembra ricavata dal primo film, con gli stessi meccanismi che provano qui ad essere replicati, esprimendo solo un deprimente senso di dejà vu.
La scarsa originalità di “Hotel Transilvania 2” è figlia di una scrittura sempre prevedibile (a parte per l’ingegnosa creazione di qualche nuovo buffo mostro), che si impantana spesso nei luoghi comuni del genere (animazione, nonché horror) e teme maledettamente di essere un fiasco, al punto di non sapersi spingere in territori nuovi, ribattendo gli stessi sentieri che portarono al successo nel precedente capitolo. Paolo Villaggio doppia il tremendo nonno Vlad, un personaggio-sòla. Come tutto il resto, d'altronde.
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