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Affare fatto

Regia di Ken Scott (II) vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Affare fatto

di Paul Hackett
5 stelle

Entrato in collisione con la spregiudicata dirigente Chuck Portnoy, il venditore di trucioli metallici Dan Trunkman decide di mettersi in proprio e di creare una nuova improbabile società con l'anziano e prossimo al pensionamento Timothy McWinters e con il giovane e sfigato Mike Pancake. Un viaggio d'affari in Germania potrebbe essere l'occasione buona per avviare la nuova attività, ma a casa di Dan ci sono problemi con i figli, la ex "capa" incombe con la sua seducente concorrenza e la trasferta tedesca ben presto si trasformerà in un delirio.

 

C'è un po' di tutto (e niente) in questo curioso film diretto dal canadese Ken Scott, già regista del piccolo successo Starbuck e del suo remake statunitense Delivery Man (interpretato proprio da Vince Vaughn): una commedia sulla competitività aziendale, il classico tema del conflitto tra ambizione lavorativa e impegni familiari, un bel po' di scorrettezza politica (il fin troppo esplicito episodio delle "glory holes" nel locale gay), un pizzico di blanda satira sulla "diversità" dell'Europa rispetto al'etica lavorativa (e sessuale) americana, il road-movie demenziale e caciarone e ancora molto altro. Tirando le somme, Affare Fatto è una pellicola insolita, una commedia nella quale si ride poco, che si guarda con curiosità, ma che resta sospesa in una sorta di limbo, nell'incapacità di seguire coerentemente un unico filo narrativo. Bizzarro e abbastanza male assemblato anche il cast: la coppia comica Vince Vaughn/Tom Wilkinson è una delle peggio assortite nella storia del cinema, qualcosa di meglio è offerto dall'interazione del protagonista con Dave Franco, che sembra riprodurre il rapporto di "fraternità perplessa" che aveva unito il Peter LaFleur del divertente Dodgeball ai suoi sfigatissimi accoliti. Discorso a parte merita Sienna Miller, bellissima e adorabile anche quando interpreta il ruolo di un'antipatica stronza.

 

Strano, irrisolto, ma non del tutto indegno: 5/10.

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