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Città di carta

Regia di Jake Schreier vedi scheda film

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La recensione su Città di carta

di maurizio73
4 stelle

Racconto di formazione dall'impianto classico e dal messaggio rassicurante, blandisce con stemperata indolenza un immaginario di risulta che parte dalle turbolenze giovanili di una novella Scout Finch e finisce con lo scontato itinerario on the road dell'ultima caccia al tesoro prima dell'età adulta.

Innamorato sin da piccolo della coetanea e scapestrata vicina di casa Margot, il riflessivo e romantico Quentin ne diventa ben presto amico, vagheggiandone il mito fino agli anni del liceo quando le loro strade inevitabilmente si dividono. Quando la ragazza improvvisamente fa irruzione nella sua camera e lo trascina in una spericolata notte di scorribande, scopre che i suoi sentimenti per lei non sono mai cambiati. Sarà presto costretto a scegliere tra i suoi sogni di una agognata carriera universitaria e la vita di avventure ed incertezze che lei gli prospetta.

 

locandina

Città di carta (2015): locandina

 

Seconda riduzione da un libro di John Green dopo 'The Fault in Our Stars' (2014) della coppia Scott Neustadter e Michael H. Weber, questo racconto di formazione dall'impianto classico e dal messaggio rassicurante, blandisce con stemperata indolenza un immaginario di risulta che parte dalle turbolenze giovanili di una novella Scout Finch (c'è persino un riferimento iconoclasta alla tradizionale cultura razzista degli stati del sud nella collezione da Guinness di una singolare raccolta di Babbi Natale Neri,sic!) e finisce con lo scontato itinerario on the road dell'ultima caccia al tesoro prima dell'età adulta.
Costruito con un malinteso senso del racconto in cui il  voice over del protagonista sopperisce alle carenze della narrazione e la ridondanze di una ammicante colonna sonora a quella della descrizione dei caratteri, il film di Jake Schreier segna il totale scollamento delle intenzioni di agitare il consueto inventario dell'età di passaggio (il primo amore, il sesso, l'amicizia, la voglia di indipendenza) con l'incapacità di dargli una forma ed una identità definite; tenendo i personaggi e le loro emozioni ad una rassicurante distanza di sicurezza e finendo per restituirci una storiella banale dove non riusciamo a capire se l'eroina di turno sia in realtà una viziata ed egocentrica figlia di papà ed il suo giovane e romantico spasimante un babbeo sognatore che insegue le chimere di un'infanzia ormai superata da tempo. Non più bambino ma nemmeno adulto, questo teen-movie un pò noiosetto si muove impacciato tra l'amarcord cinefilo di una tradizione letteraria (Walt Witman addirittura!) per sentito dire e la posticcia topografia di una città di carta, trattando la Florida come se fosse in New Jersey ed Orlado come una Detroit qualsiasi ("Non puoi entrare in un palazzo sconosciuto nella parte di Orlando che sembra Detroit nel cuore della notte"), per condurci lungo la Interstate 95, attraverso gli incentivi fiscali della Carolina del Nord, verso un fantomatico pagliaio indicato dal gps in cui trovare il classico ago che ne indichi la strada, bussola di un cuore smarrito tra i sogni del passato e le dolcissime indecisioni del futuro e...ritorno. Attori giovani e carini che finiscono per non dirci nulla e l'occasione mancata per dirci in modo nuovo qualcosa che sapevamo già. Tre premi ai Teen Choice Award 2015, tra cui ben due a Cara Delevingne, sopravvalutata divetta dagli occhi di ghiaccio di cui probabilmente sentiremo parlare spesso.

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