Regia di Gil Kenan vedi scheda film
Mi càpita certe volte di vedere film così belli da bloccare il mio pensiero e da rendermi difficilissimo commentarli proprio per un senso di inadeguatezza. Stavolta è l'esatto contrario: questo film l'ho trovato talmente brutto da non reperire le parole per scriverne qualunque cosa. Ovviamente a suo tempo vidi l'opera omonima curata da Spielberg e dal magnifico Tobe Hooper, ma era un altro pianeta. Là si inducevano riflessioni sul prevalere della cultura della televisione e sull'America di stampo reaganiano. Qua invece si mette in scena un irritante baraccone strapieno di banalità e terribili luoghi comuni sui fantasmi che infestano una casa. Il film è realizzato senza nessun amore, e si vede. Solo un PRODOTTO costruito per piacere ad un pubblico onnivoro da multisala, di quelli di bocca buona. In sostanza dunque un film essenzialmente piacione, che infatti sta piacendo alle masse. Esibizione vergognosa e imbarazzante di una collezione di cose e frasi viste e sentite mille volte. E una sceneggiatura penosa nella sua assoluta prevedibilità, e che oltrettutto si avvale di una serie di personaggi che sono la fiera dello stereotipo, ciascun ruolo tagliato con l'accetta. Il ragazzotto curioso e ipersensibile. C'è. La bimbetta piccina piccina picciò che parla con i fantasmi amici immaginari. C'è. Il Ghostbuster. C'è. Mamma e papà apprensivi. Ci sono. La figlia teen ager tutta wow e tutta yeah, C'è. Mamma mia che strazio, non se ne esce vivi. E visto che siamo in tema di personaggi, ce ne sono due che li avrei presi a sberle. Una è una ricercatrice studiosa di fenomeni paranormali (cui gli sceneggiatori hanno cucito addosso una veste diciamo da racchia) e l'altro è uno che "libera le case dai fantasmi", una specie di predicatore televisivo. Ma qui c'è la sorpresa: questi due ultimi personaggi fanno capire al pubblico che in passato hanno avuto una storia (poi finita) e i siparietti in cui i due battibeccano sono una roba che vorrebbe essere (nelle intenzioni) "simpatica" e invece è una cosa da vomito tanto è cretina. Un aspetto che fa male al cuore è senza dubbio vedere il triste declino di uno dei più bei talenti di Hollywood (Sam Rockwell, gigantesco in "Soffocare" e formidabile in "Confessioni di una mente pericolosa"). Poi c'è una patetica Jane Adams (la ricercatrice racchietta) e infine il "ghostbuster con la faccia da duro" che ha le sembianze fastidiose e insopportabili di Jared Harris. Un film davvero brutto che però, come prima accennavo, è confezionato in modo così mediocre che -paradossalmente- potrebbe piacere a chi -da persona mediocre- si rispecchia in un cinema -appunto- mediocre (in altri termini un prodotto costruito scientemente per piacere al "popolo bue"). E poi.tutto quell'inutile accumulo (esagerato) di colpi di scena (leggi: effetto sobbalzo) affidati ad effetti speciali talmente insistiti da risultare fastidiosi. Il cinema horror al suo stadio peggiore. L'ultimo.
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