Regia di Ciaran Foy vedi scheda film
Sequel non all'altezza del primo capitolo ma nemmeno così disdicevole come concordemente scritto un po' ovunque. Dietro ci sta Jason Blum, quando ancora -nelle sue produzioni- era intenzionato a fare seriamente (leggasi con un buon budget).
Courtney (Shannyn Sossamon) si trasferisce in una villa assieme ai figli Dylan e Zach, con intenzione di sfuggire alla violenza di un marito autoritario e violento, perciò inadatto ai ragazzi. Subito dopo essersi insediato nella nuova abitazione, il piccolo Dylan inizia a vedere spettrali bambini che gli sottopongono in visione video di massacri familiari. L'ex vice sceriffo (James Ransone) sulle tracce di Bughuul, arriva a casa di Courtney, villa teatro di un massacro compiuto sotto l'influsso del malvagio demone. Se madre e figli abbandonano l'abitazione, uno dei due bambini metterà in atto un massacro nel rispetto della "catena" di allucinanti multipli omicidi pilotati. Puntualmente, in forza di un mandato, l'ex coniuge costringe Courtney, Dylan e Zach a trasferirsi in casa sua.
Sequel insolitamente male accolto, nonostante sia realizzato con cura e in uno stile che riprende molto le atmosfere del predecessore, anche a causa della presenza di Scott Derrickson (regista del primo Sinister) in ruolo di sceneggiatore. Infatti tra le produzioni targate Blumhouse, rimane una delle più professionali e riuscite. Continua così la storia del terrificante Buhguul, demone babilonese (e sorta di Boogeyman) che si alimenta di bambini, agendo da una dimensione "altra" (la quarta forse e comunque di tipo infernale). Non dunque un vero seguito ma un approfondimento (dal punto di vista dei bambini) di tematiche familiari e pseudo snuff in Super 8, decisamente disturbanti nella concezione (basterà ricordare il "corto" con interpreti svariati topi della specie Rattus norvegicus).
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