Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Fiim non eccezionale, ma assolutamente vedibile, dove i temi dell'amicizia, del vizio del gioco, dell'affermazione sociale, trovano un buon sviluppo con interpretazioni all'altezza. I richiami con altre pellicole del genere sono molti, pensiamo a Il colore dei soldi, o Rain man, per restare in clima hollywoodiano. La coppia di protagonisti, uno bello e vincente, l'altro brutto e perdente, in realtà sviluppa dinamiche che minano questa netta separazione, in un percorso di conoscenza del sé e dell'altro che si conclude con un necessario lieto, lietissimo fine, al limite del favolismo. Curiosità. Già nella versione originale, non è dunque un vezzo dei doppiatori italiani, uno dei due attori principali individua in Machu Pichu, nel Perù, la meta immaginata dove poter trovare la felecità mai raggiunta: la stessa città, lo stesso scopo, che trent'anni prima il nostro Francesco Nuti aveva reso paradigmatici in Madonna che silenzio c'è stasera. Solo un caso?
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