Regia di David Gelb vedi scheda film
Pessimo derivato di Pet sematary, frutto di un abile produttore in grado di inflazionare il genere con film spesso inguardabili, eppure premiati al botteghino.
Un team di ricerca scientifico, capeggiato da Frank (Mark Duplass), perfeziona un siero (denominato LA0510) in grado di ridare la vita, da testare in via sperimentale sugli animali. Il test, effettuato su un cane, da esito positivo. Per un cavillo burocratico la scoperta rischia di sfuggire di mano ai legittimi proprietari che si vedono costretti a produrre una prova da sottoporre alla comunità scientifica, in grado di attestarne la paternità. Nella fretta di effettuare un nuovo esperimento, Zoe (Olivia Wilde) muore folgorata dall'elettricità. Frank non vede altra soluzione se non quella di applicare il siero LA0510 sul cadavere di Zoe, che ritorna in vita ma dimostrando qualità inattese: retrocognizione, telecinesi, premonizione. Tornata dall'Aldilà, la ragazza sembra poter utilizzare ben oltre la normale capacità del cervello umano, ma non a fin di bene...
Jason Blum: ovvero il terrorista del cinema horror, coinvolto con la Blumhouse in frenetiche produzioni dirette ad un pubblico di bocca (molto) buona. I titoli targati Blumhouse (il cui logo prima dei titoli di testa diventa tragicamente profetico, anticipando la visione di un brutto film) sono contraddistinti da sceneggiature scontate e prevedibili o, all'opposto, criptiche e inseguibili. The Lazurus effect rientra tra le prime, grazie al pessimo script di Dawson e Slater qui evidentemente in forte debito con Pet sematary, Linea mortale e parte del filone esorcistico (causa bulbo oculare nero della ritornante e le sue visioni infernali, non certo frutto del DMT o dimetiltriptammina). Non c'è modo di sentirsi coinvolti nella storia, che presenta personaggi schematici e privi di personalità, macchiette fumettistiche senz'anima e senza psicologia. Gli attori sono bravi, questo è fuori discussione, ma non possono nulla in una produzione che punta ad una destinazione chiaramente televisiva, diretta senza alcuno spessore da un regista (David Gelb) anonimo, che proprio da quel mondo viene. Sul film, in termini obiettivi, si pronuncia il pubblico che, a distanza di cinque anni dall'uscita, diventa valido giudice della qualità: sull'imdb The Lazarus effect arriva a 5.2 sulla base di 39.200 voti. Ed è probabilmente sempre più di quel che vale.
Eppure Jason Blum, sconfitto artisticamente, ne esce "economicamente" vincitore: con un budget di 3.300.000 dollari (triplicato solo nella prima settimana di programmazione), ad oggi se ne è portati a casa 38.350.000! Non meravigliamoci allora se i brutti film horror prolificano, quando siamo i primi a fare la fila per andare in sala a vederli, o ne comperiamo fieramente la versione in bluray.
"Ogni volta che trascorro del tempo con una persona che sta morendo trovo in effetti una persona che vive. Morire è il processo che inizia pochi minuti prima della morte, quando il cervello viene privato dell’ossigeno; tutto il resto è vivere." (Patch Adams)
F.P. 22/02/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 80'18")
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