Regia di J.J. Abrams vedi scheda film
Il droide BB-8 nasconde una mappa per ritrovare lo scomparso jedi Luke Skywalker: sulle sue tracce, il Primo Ordine, nuova incarnazione del Lato Oscuro della Forza, e la Resistenza guidata da Leia Organa. Ad aiutare il piccolo robot, il pilota Poe Dameron, l'ex-stormtrooper Finn, che si è ribellato al condizionamento impostogli fin da bambino, e la giovane negletta Rey, misteriosamente in grado di padroneggiare la Forza. Dopo una rocambolesca fuga a bordo del Millennium Falcon, abbandonato tra i rottami nel deserto del pianeta Jakku, Rey, Finn e BB-8 incontreranno Han Solo che, assieme al fido wookie Chewbecca, ha ripreso le attività losche di un tempo. Chissà che l'avventuriero non conosca la vera identità del "nuovo Darth Vader", lo spietato Kylo Ren.
Il settimo episodio della saga di Guerre Stellari, di fatto, costituisce una sorta di reboot della serie, fondamentalmente finalizzato a introdurre una nuova generazione di giovani interpreti e a favorire il loro naturale avvicendamento con gli ormai attempati protagonisti originali. Molto bravo il regista J.J. Abrams (curiosamente già al lavoro con la saga in qualche modo rivale di Star Trek), ad eliminare le lungaggini e i minuziosi (e noiosissimi) intrecci narrativi che avevano oltremodo appesantito la "trilogia prequel", per recuperare lo spirito vintage della serie, fatto di azione, avventura e divertimento puro. Anche gli effetti speciali sembrano più "artigianali" e meno invasivi, scongiurando così il fastidioso "effetto videogioco" ormai sempre in agguato in opere simili. La pellicola si lascia vedere volentieri, quindi, pur non raccontando nulla di davvero originale (solita roba: il Bene contro il Male, la seduzione di quest'ultimo, il conflitto generazionale, bla bla bla). Come scritto in altre occasioni, difficile ricatturare la pionieristica magia di capolavori di fantascienza classica come Star Wars e L'Impero Colpisce Ancora, ma, tutto sommato, Il Risveglio della Forza costituisce un dignitoso omaggio all'epoca d'oro della science fiction.
Note sul cast: nonostante le oltre 70 primavere, Harrison Ford domina la scena con il suo carisma e costituisce una delle principali ragioni d'interesse del film; invecchiatissimi (ma si sapeva) Mark Hamill e Carrie Fisher (nella sua penultima interpretazione prima di una improvvisa e tutto sommato prematura scomparsa); buona la prova delle "giovani leve" (su tutti Daisy Ridley), fatta forse eccezione per Adam Driver, più irritante che odioso nel ruolo chiave del villain Kylo Ren.
7/10: se siete fan della serie, aggiungete pure un punto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta