Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
che esperimento affascinante sarebbero le comuni da proporre ai ragazzi per prepararli alla vita adulta. vivere a stretto contatto con altri ragazzi/e per imparare a conoscersi, rispettarsi e vedere fino a dove possiamo spingere i nostri limiti per gli altri. una sorta di scuola sulla vita con gli altri in mezzo agli altri. a me per esempio avrebbe fatto molto bene; non che sia una persona sgradevole o cresciuta male, i miei quasi 47 anni mi stanno portando un ottimo giudizio, però chissà come sarei cresciuto se avessi vissuto un periodo della mia vita in una comune.
il film di vinterberg scorre via bene nelle sue quasi due ore e descrive l'esperimento in pieni anni 70 di due intellettuali con una figlia adolescente, quando vedono la casa lasciata in eredità.
che poi è più la parte femminile della famiglia che spinge per vivere insieme ad altre persone, più o meno amiche e più o meno intime. il marito, docente di architettura all'università di copenhagen, è molto meno convinto del collettivo.
il marito è più propenso a vedere i lati negativi dell'abitare in una casa enorme; la moglie fuori dai denti, ha bisogno di parlare con altra gente e con lui e basta si annoia.
sono anni di fermento, di continua tensione politica internazionale, guerre, di libertà sessuale e Anna ,la moglie ,sente questa irrequietezza. Erik il marito, più cupo e dal carattere iroso si fa trascinare per il bene della famiglia nella selezione e creazione del collettivo.
nel mezzo ci sta la figlia adolescente Freja, che da un pò ha adocchiato un ragazzo più grande di lei.
cercando di liberarsi dalle costrizioni di una società sempre più frenetica, ma bisognosi comunque di leggi interne che regolino il normale corso della giornata di ognuno giusto perchè la casa non diventi un porcile, solo per citare il problema delle pulizie e dell'ordine(Ole, uno dei primi invitati e amico di Anna, quello che trova abbandonato in terra, lo raccoglie e lo brucia in un barile in giardino), Anna si trova sempre più a suo agio nella sua nuova vita insieme agli altri, ritenendo necessario almeno nei primi tempi di distaccarsi un pò dal marito che invece, dal canto suo, ha un estremo bisogno di confrontarsi con la compagna.
due modi di esseri e di intendere e vivere la coppia, se non affini alla vita in comune, comunque con i tipici problemi che non si notano o non si vogliono notare.
ed ecco che nella vita arriva l'inaspettato; il colpo di scena che scombina il tutto. il suo nome è Emma e oltre ad innamorarsi di Erik, s'interessa a quello che fa e partecipa attivamente in discussioni, in pratica sua moglie in un cortocircuito temporale dove lui è invecchiato e lei è rimasta quella di un tempo.
l'amore può giudicarsi in tribunale?... il tradimento si, ma l'amore può essere valutato, soppesato, calcolato, indicato, citato in articoli, comma e paragrafi in quanto colpa?...
Anna sa e cerca con tutta se stessa di non cedere alle debolezze borghesi del ceto a cui appartiene, ma vi soccombe come può essere giusto che sia.
anche se esistesse un manuale, l'essere umano non può e non deve asservirsi a "ciò che sarebbe meglio fare in caso che..." perchè il cervello e il cuore agiscono spesso in contraddizione, e se agiscono all'unisono per un unico scopo, non è detto che le leggi sociali lo permettano o lo accettino.
in pratica è un casino e ogni caso andrebbe esaminato per quello che è e non in quanto casistica "ufficiale".
il corpo è il mio e me lo gestisco io, urlavano in quei tempi le donne... tutto assolutamente giusto , anche se non così immediato visto che la gestione di un corpo non si può isolare da ciò che elabora la nostra mente.
il film di vinterberg è ammantato da una sorta di rassegnata malinconia, impolverata dal tempo e ritrovata per caso, ravanando nei cassetti delle cose vecchie.
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