Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
Chi ha sessanta e passa anni, ricorda sicuramente,con struggente nostagia il periodo degli "hippy", dei figli dei fiori, dei pantaloni a zampa d'elefante,dei capelloni, c'era un'atmosfera stimolante e si avvertiva il bisogno di un nuovo modello di organizzazione sociale.Sembrava che il mondo stesse cambiando,si stava diffondendo una cultura ambientalista,di socialità e condivisione, senza motivazioni affaristiche,ma al solo scopo di creare un nucleo di solidarietà e impegno.In quel contesto la cosiddetta"comune" sembrava una legittima e giusta risposta alle esigenze di persone che volevano lasciarsi alle spalle le convenzioni borghesi, per cercare un nuovo modo di stare insieme,sincero,genuino e soprattutto alternativo alla famiglia propriamente detta.Naturalmente sappiamo che l'esperimento è fallito e i giovani d'allora sono i disincantati di oggi, cinici e materialisti, che hanno abbandonato le utopie degli anni sessanta e settanta e diventando più realisti del re,hanno rinunziato ai propri sogni giovanili e messo da parte la velleità di cambiare la società e qualsiasi impegno sociale,hanno costruito la più tradizionale delle famiglie e si sono industriati per entrare nei meccanismi del capitalismo e cercare di trarne il maggior profitto per se e per i propri, come dice Ligabue in una celebre canzone si nasce incendiari e si muore pompieri.Il film animato e motivato dalle ottime intenzioni di raccontare quella esperienza, risulta però approssimativo e superficiale, oltre che scontato e impregnato di luoghi comuni.Resta l'ottima "performance" artistica della protagonista femminile,con la sua interpretazione molto intensa, gli altri attori sono meno convincenti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta