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Le avventure di Gérard

Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film

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La recensione su Le avventure di Gérard

di alan smithee
6 stelle

Curiosa e bislacca incursione nel colossal storico da parte del celeberrimo regista polacco Jerzy Skolimowski, che, utilizzando i racconti di Artur Conan Doyle of a brigadier”, dà vita ad una rutilante avventura comico-farsesca che si pregia di ottime locations e una accurata cornice di sottofondo, per una storiella a tratti divertente, ma effettivamente un po' inutile e sprecata, tenuto anche conto degli evidenti sforzi economici e del gran cast coinvolto nell'operazione.

Nel periodo delle guerre napoleoniche, il gran imperatore decide di mandare in soccorso del generale Massena, accerchiato dalle truppe inglesi presso una fortezza tra le montagne, un abile spadaccino un po' a corto di zucca, sbadato e maldestro, con il compito di recapitare importanti informazioni (false) ed in modo che esse siano captate dagli inglesi, inducendoli alla resa.

Naturalmente lo stolto ed imbranato soldato riuscirà a fare molto più di quanto si potesse umanamente attribuirgli, in un susseguirsi di gag e momenti ilari non sempre esaltanti, ma a volte francamente divertenti.

L'umorismo nervoso e tagliente del film di Skolimovski ricorda, con le dovute cautele, certe opere pazzerelle (ma ben più riuscite) del conterraneo Roman Polanski (“Per favore non mordermi sul collo”, su tutte); la versione italiana utilizza il doppiatore dell'epoca di Woody Allen e in qualche modo il personaggio di Etienne Gerard (interpretato da un pò incolore Peter McEnery) finisce per seguirne le orme in una comicità fisica tutta gag e movimenti concitati in stile “le comiche”.

Il gran cast impegnato nell'opera vanta Eli Wallach nei panni di Napoleone e la splendida Claudia Cardinale nei panni della giovane nobildonna spagnola Teresa, contesa tra le due fazioni nemiche allo stesso modo del suo paese. Ruoli di contorno gustosi e comici per Paolo Stoppa e Carlo Delle Piane.

Grandi scorci, paesaggi mozzafiato, scenografie ariose che denotano un budget piuttosto consistente e generoso, per un risultato al massimo piacevole, ma che delude sia tenendo conto delle potenzialità del suo regista, sia dello sforzo produttivo prodigato a favore di pellicola tutto fuorché indimenticabile.

 

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