Regia di Craig Zobel vedi scheda film
Il disastro nucleare non è il fulcro della storia che è pò fiacca e lenta... non è proprio sto gran chè. Peccato, però... l'idea era anche buona, ma lo svolgimento lascia un pò a desiderare.
Non è la solita "Americanata-Hollywoodiana", non ci sono sparatorie, inseguimenti, esplosioni e quant'altro... e il disastro nucleare non è nemmeno il fulcro della storia (ed è sviluppato anche male... io, in una situazione del genere, andrei mooolto più con i piedi di piombo... Se già in questa società, cosiddetta "civile" con le istituzioni che la gestiscono e controllano le interazioni umane, succedono fatti di cornaca che fanno rabbrividire, figuriamoci in un contesto dove non c'è più nulla che "controlli" nessuno)... è più una narrazione di alcune interazioni psicologiche tra 3 protagonisti in un contesto di "isolamento e solitudine". Si parla poco dei fatti successi (e per fortuna, direi, visto che spesso raccontano assurdità), solo l'indispensabile per comprendere la gravità della situazione del momento.
Un pò strani questi personaggi, ma evidentemente chi ha scritto questa sceneggiatura, non voleva banalizzare il contesto con degli stereotipi "standard" e questo può lasciare un pò perplessi, ma tutto sommato... è anche un bene, altimenti sarebbe stato tutto troppo scontato. Però la storia è un pò fiacca e lenta... molto fiacca e lenta... non è proprio sto gran chè. Peccato, però... l'idea era anche buona, ma lo svolgimento lascia un pò a desiderare. Sopratutto il finale... parecchio "criptico" e a mezzo. Forse per un sequel ? Chissà, vedremo... ma dal 2015 si dovrebbe gia sapere qualcosa, credo.
P.S.
Per chi ha rilevato l'assurdità del protagonista uomo che non si "fionda" subito sulla protagonista donna... beh... forse non ha seguito bene tutta la vicenda, oppure è il solito "magilla gorilla" (come li definisco io) a cui "va bene tutto basta che respiri". Per fortuna NON tutti gli uomini sono così.
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