Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Un buon film del "primo" Verdone reso ancora più spumeggiante da un Alberto Sordi impeccabile nella parte dell'avvocato pazzoide, con un finale a dir poco esilarante
Verdone riprende ed amplia lo schema di uno degli episodi di "Un sacco bello" (quello del romano un pò ingenuo che ospita in maniera del tutto inattesa una giovane e bella straniera) e lo fa con un film che comunque, tra alti e bassi, svolge onestamente il suo compito di far divertire. Merito di Verdone, certamente, ma soprattutto di un Alberto Sordi (vero "mito" per il regista romano) nelle parti di un fantomatico avvocato che difende il coatto Oscar Pettinari in una causa-truffa verso un produttore cinematografico americano. E proprio lo stesso Sordi è protagonista di un finale eslilarante, che permette di risollevare un film che si stava un pò troppo sfilacciando. Il personaggio del coatto romano, che già aveva accompagnato Verdone, ritornerà ancora in altre sue pellicole con alterne fortune. Il film ha visto come co-sceneggiatore Serigio Leone, che di Verdone è stato il vero mentore e ne ha intuito prima degli altri le grandi capacità attoriali.
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