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Lo stagista inaspettato

Regia di Nancy Meyers vedi scheda film

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La recensione su Lo stagista inaspettato

di will kane
6 stelle

Che fare per riempire le giornate se hai settant'anni, una buona condizione economica, sei americano, vedovo e eri molto in gamba sul lavoro? Facile, tramite un annuncio ti candidi come stagista "senior" e cominci a collaborare con un'azienda che lavora online. Nello specifico caso, la ditta produce e vende vestiti appunto su Internet, ma in un anno ha avuto così tanto successo che la fondatrice stenta a controllarla, e così, il di lei socio affida al signore appena arruolato un imprecisato ruolo di "collaboratore" della boss: la quale gira per il capannone ove ha sede la sua azienda in bicicletta per risparmiare tempo, risponde alle telefonate a catena, ha pochissimo tempo per scambiare idee con chi la circonda, e sta letteralmente fondendo. I modi garbati e l'esperienza del nuovo venuto, dapprima guardati con diffidenza e quasi insofferenza, metteranno a posto le cose in ogni campo, come da copione. Nancy Meyers si è scritta e diretta questa commedia, che parla di terza età connettendola con il mondo di oggi, in cui la nevrosi da successo e la troppa operatività può disintegrare la vita privata di chi dedica fin troppo di sè alla propria riuscita professionale: bisogna riconoscere alla regista e sceneggiatrice, di proporre temi che non tutti, a Hollywood, ma anche altrove, saprebbero inserire in un film per platee copiose. Certo, tutto fila a puntino in questa storia, dove un gentleman si insinua in un'azienda e migliora la vita un pò a tutti, con i consigli e le proprie azioni, ognuno è inserito in un contesto borghese dal quale i gravi problemi sembrano essere distanti anni luce, al massimo un matrimonio che è in forte bilico, può raddrizzarsi con un pò di pazienza e delle ammissioni tra le lacrime agli occhi. Però un lungometraggio che, in tempi in cui il poco rispetto degli altri sembra essere un effetto collaterale dell'aggressività cui spingono i mass media e i modelli indicati come vincenti, sottolinea che la gentilezza è un valore da riscoprire, non può non meritare simpatia. Robert De Niro e Anne Hathaway, tra pacatezza e nevrosi a stento controllata, ingaggiano un duello attoriale di buon livello, e l'apice della bravura dell'attempata star torna fuori, dopo diversi film di poco conto, soprattutto nella scena in cui, da uomo d'altri tempi, fatica a nascondere il proprio imbarazzo alla giovane donna che vuol semplicemente confidarsi con lui, ma sul letto della propria camera di hotel. Leggero, ma molto gradevole.

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