Regia di Massimo Cappelli vedi scheda film
Dopo il successo riscosso con "Cado dalle nubi", Fabiano Troiano e Dino Abbrescia ci riprovano, proponendosi ancora una volta come una coppia gay, ma il risultato è molto diverso e non convince.
Loro sono due interpreti divertenti e simpatici, però stavolta la trama non li aiuta. È banale e frivola nel trattare il tema dell'omosessualità. Un omosessuale vero non prova affatto e mai attrazione verso gente del sesso opposto, altrimenti è bisessuale ed è questo che è stato affrontato con superficialità e ignoranza nella storia.
La "diversità" dei protagonisti appare perciò sopra le righe e diventa poco credibile. Finiscono con il sembrare due macchiette che però non divertono. Squallido e stupido si rivela in modo particolare, il dialogo finale, con botta e risposta, in cui quasi gareggiano tra chi di loro dimostra di essere più noto e indiscusso come gay.
Fanno sospirare e realizzare che il bis o il ricalcare un'idea riuscita, non sempre funziona. Soprattutto quando manca l'impegno e la profondità di pensiero e intento.
Dialoghi scontati, battute che nel cercare di essere spiritose fanno cadere le braccia e dinamiche di trama banali.
Il copione è dilettantesco, pecca di ingenuità, e la messa in scena si rivela di conseguenza sterile e a tratti antipatica, con sequenze decisamente insulse, da dimenticare. Fanno sospirare e alzare lo sguardo al cielo.
Nel cast ci sono anche una noiosa Tosca D'Aquino e un'esuberante Belén Rodríguez, la quale, pur apparendo migliorata a livello recitativo rispetto agli esordi, sembra interpretare se stessa e di emozioni ne concede poche.
Un'opera in definitiva carente, improbabile e inadeguata, nata da idee e spunti sfruttati male.
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