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Tristi amori

Regia di Carmine Gallone vedi scheda film

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La recensione su Tristi amori

di mm40
3 stelle

L'avvocato Giulio trascura la moglie Emma, che se la intende con Fabrizio, giovane alle dipendenze di Giulio. Ma non è tutto: il padre di Fabrizio ha contratto un forte debito coinvolgendo anche l'avvocato. Con un po' di buon senso tutto si risolve dignitosamente, evitando scandali finanziari e sentimentali.


Melodramma è ancora poco: i sentimenti esasperati, in modo particolare la disperazione la fa da padrona in questa pellicola firmata da Carmine Gallone in piena seconda guerra mondiale, tra matrimoni a pezzi, tradimenti e debiti di forti somme di denaro; il regista ha l'esperienza dalla sua parte e il cast è eccellente: ciascuno fa del suo meglio per rendere coinvolgente l'opera, ma alla fine dei conti di Tristi amori rimane ben poco di memorabile. Tutto di maniera, come si suol dire, tutto realizzato con diligenza, ma senz'anima. La storia scade molto presto nella medesima banalità del titolo del film, certo non un parto granché originale; d'altronde questo era il titolo del testo teatrale di partenza, scritto da Giuseppe Giacosa, dal quale il lavoro prende le mosse con una sceneggiatura di Gallone e Sergio Amidei. Gino Cervi, Luisa Ferida, Andrea Checchi, Enrico Viarisio e Jules Berry sono i nomi principali sulla locandina: affatto male, come già rilevato, ma l'impressione è che siano un po' sprecati in tale contesto. Il lieto fine è l'unico consentito, data la stretta censura dell'epoca; inutile sottolineare come la pellicola sia invecchiata molto, molto in fretta. 3,5/10.

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