Regia di Shane Black vedi scheda film
I "bravi ragazzi" Crowe e Gosling in una storia che fa rivivere le atmosfere frizzanti (ma sature di smog) della California degli Anni 70 e del cinema comico-action degli Anni 80. Diverte parecchio, anzi, come direbbero nel film, diverte "troppo".
Il trio di interpreti principali del film è perfetto: Crowe è particolarmente a suo agio nella parte del picchiatore cinico e brutale capace di riscattarsi dalla pura violenza trasformandosi in paladino ogni volta che incontra una ragazza in pericolo; ha la stazza giusta, sia come medio-massimo sia come attore, per dare spessore e credibilità al ruolo. Gosling dà vita a un investigatore privato alla deriva in un mare di alcool con un'unica ancora di salvezza, la figlia tredicenne; nella prima mezz'ora di film la sua recitazione raggiunge un notevole livello di ironia e disincanto, tanto da ricordare un po' quella del magistrale Elliott Gould di "Il lungo addio" e "California poker"; poi cala e il suo personaggio diventa più simile a un simpatico cartone animato sotto intossicazione alcolica. La giovanissima Angourie Rice rivela un talento notevole, e rende con naturalezza e partecipazione il personaggio della figlia del detective, ragazzina apparentemente fragile ma dotata in realtà dell'intelligenza, della forza morale e della determinazione che difettano al duo di investigatori, di cui risulta perciò il complemento ideale. Il regista/sceneggiatore Shane Black crea un riuscito mix tra il meccanismo narrativo comico e d'azione del suo "L'ultimo boy-scout", il nostalgico ritratto di un'epoca di eccessi (convincente e curato come una sorta di "Boogie nights" ma virato decisamente verso la comicità), e quel fondo di pessimismo alla "Chinatown" che nei film di detection losangelini doc non deve mancare mai. Ottima la colonna sonora fatta di canzoni d'epoca, con l'immancabile "September" degli Earth, Wind and Fire su tutte. Il breve frammento del "film sperimentale" mostrato al salone dell'auto sembra uno spassoso omaggio, molto ben realizzato e fedele nei testi, nella recitazione, nei costumi e nell'aspetto degli attori, al cinema coevo di Russ Meyer. Il film parte fortissimo e va poi in calando; se il regista lo avesse accorciato di 10-15 minuti alleggerendo la seconda parte, l'esito sarebbe stato ancora più spassoso. Voto 7 e mezzo/8.
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