Regia di Burr Steers vedi scheda film
Ammettiamolo. L'idea di una commistione tra il capolavoro di Jane Austin e una vittoriana quanto improbabilissima apocalisse zombie poteva dare adito ad una storia alternativa talmente assurda e borderline da poter favorirne un piccolo gioiello di irriverenza ed esagerato parossismo e l'incipit del film, insieme agli splendidi e ironici titoli di testa, facevano ben sperare in un qualcosa del genere.
Purtroppo PPZ non si è rivelato niente di tutto questo e il regista, con inaudita consapevolezza e nella piena convinzione della propria totale incapacità, realizza invece un'opera pesantemente "senza vita" e del tutto privo di pathos o dii interesse.
Il problema fondamentale è che la storia e i personaggi della Austen rimangono nonostante tutto dei corpi estranei rispetto al tema dell'assedio dei morti viventi tanto che la presenza di questi, una volta superata la novità che una tale premessa inplica, risulta fin troppo forzata, saltando fuori un pò a casaccio e senza un qualche apparente motivo che non sia per ricordarne l'esistenza, oltre all'eccessivo legarsi dell'opera originale e alla storia d'amore, prendendosi forse troppo sul serio quando invece questa storia richiedeva una maggiore ironia e di spingere maggiormente sull'azione e/o sul trash più nudo e crudo.
Deliziosa comunque Lily James nella parte di Elizabeth Bennet ma soprattutto è Matt Smith a dare una marcia in più al film ogni volta che è sulla scena. Peccato però che ci stia troppo poco, in scena.
VOTO: 4
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