Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
Mi è capitato di leggere un paio di opere di Ballard, e, da quanto ho appreso, posso dire che questo film ne raccoglie con successo idee e suggestioni. Un medico si trasferisce in un immenso condominio la cui suddivisione in appartamenti esprime una vasta gamma di classi sociali. Dalle persone comuni dei piani bassi, si va ai ricchi e famosi che abitano i fantastici locali dei piani alti. Immediatamente il medico viene coinvolto nel vortice di intrighi, tresche, maldicenze che animano i condòmini, per poi impazzire, quasi all'unisono, insieme agli altri abitanti, i quali come cellule di un complesso e corrotto organismo, esplodono come un tumore portando a distruzione l'intera struttura. La critica di Ballard - e pertanto del film - è verso la complessità, falsità e fragilità dei rapporti sociali tra le persone. Nella storia raccontata dal film basta poco - le continue mancanze di corrente causate da feste organizzate nei piani più alti - per far crollare l'intera impalcatura e liberare istinti primordiali troppo a lungo repressi. Omicidi, bagordi, lussuria, voglia di vendetta, rendono la vita all'interno del gigantesco stabile, una crudele lotta per la sopravvivenza. Apprezzabile la recitazione dell'attore che impersona il protagonista. Nonostante il proprio precipitare nella follìa, non perde mai la patina di razionalità ed autocontrollo che lo contraddistingue all'inizio della narrazione. Ho apprezzato di meno invece l'alta quantità di scene "disturbanti" che il regista inserisce nella seconda parte del film. Ottima la colonna sonora.
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