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Green Room

Regia di Jeremy Saulnier vedi scheda film

Commenti brevi
  • Inutile inconcludente e noioso

    commento di Salvatore1870
  • L'ambientazione è autentica e curata nei dettagli, segno che si sono fatti i compiti a casa. Strano che partecipino alla colonna sonora Slayer, Obituary e altri, col rischio magari di essere associati al nazi-metal/hardcore.

    commento di movieman
  • Ennesimo thriller dai contorni claustrofobici con variazioni (contenute) tali da giustificarne un minimo la visione. 6 AUTOREFERENZIALE

    leggi la recensione completa di luca826
  • Seconda opera di Saulnier, regista che si era presentato benissimo con il drammatico Blue ruin. Il risultato -in termini di qualità- sta esattamente nella via di mezzo tra l'opera d'esordio e il successivo Hold the dark.

    leggi la recensione completa di undying
  • Se in questo genere di film una quota di irrazionalità della parte debole è necessaria, qui si eccede, fino a trasformarsi in un classico stupid-movie, con la relativa inversione dell'identificazione: i deboli sono troppo idioti per restare vivi. Grande l'algido Patrick Stewart. Voto 4.

    commento di ezzo24
  • il regista sicuramente è bravo ma questo film a me non è piaciuto per nulla

    commento di the_cla_88
  • C.S.I.

    leggi la recensione completa di mck
  • Una bella sorpresa questo "Green Room". Un film di tensione e sopravvivenza che consiglio alla stragrande a tutti. Un gran bel film da vedere.

    leggi la recensione completa di ClintZone
  • Uno dei più brutti film che abbia visto in vita mia! Non perdete il vostro tempo e passate oltre.

    commento di maxscarpone
  • la tensione c'è e la tecnica pure...così come la sospensione della credibilità chiesta allo spettatore...tanta...troppa!

    commento di giovenosta
  • Un bel film dal lontano sapore "Carpenteriano". Non annoia mai e regala momenti di grande tensione.

    leggi la recensione completa di Depp
  • Tra il thriller party ed il revenge movie, Saulnier dimostra una inclinazione non comune ad utilizzare i luoghi comuni del genere (pulp) per raccontare l'emergere di pulsioni ancestrali e patemi esistenziali nelle situazioni estreme in cui individui socialmente pacifici possono, loro malgrado, vedersi precipitati.

    leggi la recensione completa di maurizio73