Grazia, neopatentata, investe Piero. L'uomo chiede un indennizzo spropositato, salvo impietosirsi davanti alla donna, che lui segretamente ama da tempo, e convertire la richiesta di denaro in un bacio di mezzo minuto di durata. Tullio, marito di Grazia, pur essendo contrario a tale soluzione, tentenna di fronte all'esborso risparmiato.
Trenta secondi d'amore è una commediola teatrale portata sul grande schermo con mezzi modesti e una buona dose di mestiere; il testo di partenza è di Aldo De Benedetti e la sceneggiatura reca la firma dello stesso De Benedetti e di Mario Bonnard, che dell'opera è anche il regista. Un'ora e un quarto appena, naturalmente in bianco e nero, con i dialoghi a fornire il ritmo e la recitazione a conferire pathos alla storia, non particolarmente vivace, per quanto 'licenziosa' per l'epoca; trovandoci in pieno regime fascista, il film risulta del tutto appetibile sia alla potente censura dell'epoca che ai gusti del pubblico, ormai assuefatto a telefoni bianchi e pochade di scarsa consistenza. Da salvare ci sono indubbiamente gli interpreti, di evidente mestiere: Enrico Viarisio, Elsa Merlini, Nino Besozzi, Giuseppe Porelli, Margherita Bagni ricoprono i ruoli principali, mentre in due parti laterali troviamo un'accoppiata di giovani attrici destinate alla notorietà: Lilli Brignone e Anna Magnani. Bonnard, attivo da ormai due decenni e pratico del cinema fin dai tempi del muto, imbastisce senza grande sforzo un'operina esile nei contenuti, formalmente scarna, ma dalla confezione sufficientemente apprezzabile. 3,5/10.
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