Regia di Rob Letterman vedi scheda film
La miglior trasposizione immaginabile per i romanzetti horror generati dalla macchina per scrivere di R. L. Stine.
La miglior trasposizione immaginabile per i romanzetti horror generati dalla macchina per scrivere di R. L. Stine prende avvio da un'intuizione non scontata: invece che adattare solo alcuni di questi libri, Darren Lemke (su soggetto di Scott Alexander e Larry Karaszewski, sceneggiatori di Ed Wood) ne isola le terrificanti creature orrorose, richiudendole fra le pagine dei magici manoscritti custoditi sotto chiave dall'autore stesso. Però la maldestrezza di un paio di giovani curiosi (Ryan Lee e Dylan Minnette), lì attirati dalla figlia (Odeya Rush) dell'arcano scrittore, le risveglia e scatena il caos. Rob Letterman e Lemke avanzano nel film sovrapponendo suggestioni ricavate da Ghostbusters, I Goonies, Inkheart, Jumanji, Una notte al museo e Scooby-Doo 2, omaggiando il cinema fantastico d'antan (la mummia, l'uomo delle nevi, gli zombi) e ritoccando il tutto con svolte inattese, scaltre pennellate di orrore – il burattino Slappy e gli gnomi da giardino sono inquietanti – ed effervescente umorismo situazionale. Inoltre, non perdono di vista il pubblico cui principalmente riferirsi (ragazzi e adolescenti), nonostante il gioco arranchi leggermente verso la fine. Jack Black fa faville; gli va dietro un'affiatata squadretta di giovani. È, in ogni caso, un remix con esigue schegge inedite, che tuttavia si beve in un sol sorso. Cameo di Stine poco prima dei titoli di coda.
Colonna sonora da brivido di Danny Elfman.
♥ BUON film (7) — Bollino VERDE
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