Regia di Emanuela Piovano vedi scheda film
Nato per rendere omaggio alla figura di Annabella Miscuglio, artista indipendente e semi-sconosciuta, autrice di lavori cinematografici e letterari che denunciavano la condizione femminile degli anni’ 70, “L’età d’oro”, diretto da Emanuela Piovano, è più in generale un racconto sulla passione per il cinema stesso e sulle persone che lo animano e che si concentrano sul prodotto in sé e non sui ricavi economici conseguenti.
Il film si svolge appena dopo la morte di Annabella (Arabella nel film, interpretata da Laura Morante) e il figlio Sid ritorna in Puglia, terra natia della regista, costretto a confrontarsi con le persone che hanno circondato Arabella negli ultimi anni della sua vita e con Arabella stessa, la cui figura è sempre stata causa di disagio per Sid.
Nonostante i nobili intenti del progetto, “L’età d’oro” non riesce a portare su schermo le belle intenzioni: troppi personaggi di contorno allontanano l’attenzione dalla vicenda principale, molte scene di livello quasi amatoriale, poca attenzione ai caratteri e agli sfondi. Bravina la Morante, altri personaggi con poco da dire.
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