Regia di Ron Underwood vedi scheda film
Vero cult inossidabile e inamovibile. Lo vidi, per la prima volta in vita mia, peraltro in prima visione tv su Canale 5 quando Enrico Mentana, a quei tempi su Mediaset, ex Fininvest, a fine telegiornale disse: - E ora Tremors, non so che cosa sia. Mah. Idolo! Ah, la sua attrice, molto carina, potrebbe provocare tremori agli o(r)moni, ah ah.
Stavolta, per i nostri Racconti di Cinema, vi parleremo di Tremors. Per omaggiare quella che può essere definita, senz’ombra di dubbio, assieme a Il mio nome è Remo Williams, la migliore interpretazione del compianto, ahinoi deceduto, Fred Ward (Fuga da Alcatraz, I guerrieri della palude silenziosa). Il cui triste annuncio della scomparsa, avvenuta l’8 maggio, è stata tardivamente ufficializzata soltanto lo scorso sabato, ovvero in data 13 dello stesso mese attualmente in corso.
Quindi, prima di disaminare brevemente, speriamo esaustivamente, Tremors, firmato da Ron Underwood (Pluto Nash), il quale a sua volta, per tale occasione filmò sicuramente la sua opera migliore in assoluto assieme a Scappo dalla città - La vita, l’amore e le vacche, ci pare doveroso accennare a Fred... Attore di estrema possanza fisica e contagioso carisma innato, Fred Ward, nella sua lunga carriera, costellata di prove più o meno rilevanti in pellicole spesso importanti, fra cui I protagonisti di Robert Altman, Fratelli nella notte, Padrona del suo destino, ha attraversato circa cinque decadi, dalla fine cioè degli anni settanta ad oggi, imponendosi come pregiato, primario “caratterista di razza” e volto, come si suol dire, riconoscibile immediatamente, pur non imponendosi mai totalmente a grandi livelli di notorietà e riconoscimenti principali. Anzi, specifichiamo meglio e con più chiarezza. Non assurse mai allo statuto di star ma rimase, purtroppo, parzialmente ascritto e circoscritto in un’imprecisata, però forse affascinante, area di mezzo, comunque sia risaltando perennemente per via, ripetiamo a costo di apparire pleonastici, della sua indubitabile presenza scenica di forte impatto potente. Ebbene, detto questo, torniamo dunque a Tremors del quale Ward fu co-protagonista indiscutibile con Kevin Bacon. Quest’ultimo, ovviamente, attore che non abbisogna di ulteriori approfondimenti e presentazioni per motivi alquanto ovvii. Chi, infatti, oggigiorno avrebbe da obiettare sulle sue brillantissime qualità recitative veramente fenomenali e magnetiche?
Tremors, film dell’anno 1990, curiosa e strampalata, soprattutto dinamica commistione bislacca e geniale di horrore commedia scanzonata con picchi d’azione di straordinaria fattura “artigianale” dalla classe esagerata. Opus girata relativamente a basso budget che, nel giro di brevissimo tempo, superando di gran lunga le aspettative, inizialmente modeste, ascese velocemente a cult movie amato in forma insindacabile. Vuoi anche i suoi continui passaggi televisivi ripetuti e apprezzati per cui Tremors, nei nineties, imperversò a livello catodico un po’ dappertutto. Il suo successo fu notevole e ingenerò inevitabili, ahinoi assai meno belli, seguiti più o meno apocrifi. Nessuno di questi vide però Kevin Bacon ritornare nei panni del personaggi qui, così come prossimamente vi diremo, incarnato, ma fu il nostro Fred Ward a partecipare al secondo episodio...
Trama: siamo nel desertico e brullo Nevada. Due amici affiatati, rispettivamente Valentine, detto Val, McKee (Bacon) ed Earl Bassett (Ward) sono due lavoratori-scansafatiche. Sì, avete letto benissimo e ciò può sembrare ossimorico di certo ma non lo è invece affatto. Val ed Earl, diciamo metaforicamente, sono due “incorreggibili” asini irriducibili che, alla bell’è meglio, s’arrangiano fra una goliardica bevuta e l’altra, allevando sovente in maniera imbranata il loro nutrito gregge di pecore pur essendo forse loro stessi delle smarrite pecorelle, inoltre lasciandosi andare a spinte battute ironiche, perlopiù misogine, abbastanza pecorecce e ridicolmente mascoline.
Al che, qualcosa di mostruoso improvvisamente accade in modo allucinante a svegliare i due nostri “eroi” dal torpore lor da perdigiorno leggermente cialtroni. Delle viscide e gigantesche creature, la cui provenienza rimane ignota ma probabilmente è di natura aliena, sì, extraterrestre, dalle viscere magmatiche della terra, stanno spuntando omicide, affamate di carne, anche umana, divorando famelicamente tutto e tutti in men che non si dica. Nel frattempo, la bella e grintosa ricercatrice di nome Rhonda (Finn Carter), in verità, già s’accorse, prima del sopraggiungere delle prime morti terrificanti, di qualcosa d’anomalo e gravemente orrido che stava tragicamente succedendo.
di Stefano Falotico
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