Regia di Mario Bava vedi scheda film
Bava, ottimo direttore della fotografia, arrivò tardi alla regia, com'è noto. Ed ebbe sempre molti problemi per riuscire a girare i film che interessavano a lui, tant'è che la maggior parte dei suoi titoli sono lavori 'commerciali', realizzati sbrigativamente e senza particolare coinvolgimento. Ma questo I tre volti della paura può ascriversi senza dubbio al novero delle pellicole che Bava ha fortemente voluto e con maggiore passione concretizzato: un film dell'orrore nel senso stretto del genere, ovverosia di tensione pura, che indaga fra gli incubi e le fobie dello spettatore attraverso la sola forza delle immagini e dei dialoghi. Si tratta di una raccolta di tre episodi accomunati da un elemento specifico: si tratta infatti di un tris di storie in cui la paura viene servita in tavola da personaggi insospettabili: un'amica, la famiglia, addirittura il cadavere di un'anziana, quanto di meno offensivo si possa immaginare. La sceneggiatura è opera di Marcello Fondato, con la collaborazione di Alberto Bevilacqua e del regista (che ovviamente si occupa anche della fotografia, però insieme a Ubaldo Terzano: bellissime luci soffuse, esterni spettrali e interni opprimenti); i tre racconti da cui gli episodi hanno origine sono attribuiti a Maupassant, Aleksej Tolstoj (parente lontano di Lev) e Cechov: solo sul secondo c'è certezza della paternità. Boris Karloff, che compare anche nel segmento centrale del film, introduce e saluta al termine della pellicola; fra gli altri interpreti troviamo Michele Mercier, Mark Damon, Glauco Onorato. Bell'esempio di film a modesto (sicuramente più alto del solito, per Bava) budget che non fa pesare affatto la sua scarsità di mezzi grazie alle indubbie capacità tecniche del regista, alla solidità della scrittura e agli attori al posto giusto. A omaggiare il mestiere che ama, nella sequenza finale Bava mostra lo studio di ripresa attorno a Karloff . 6,5/10.
Tre episodi. Una donna riceve telefonate minacciose; invita un'amica a raggiungerla, ma ignora che sia proprio lei la molestatrice. Una famiglia viene contagiata dal morbo del vampirismo. Un'infermiera depreda l'anello di una morta: verrà perseguitata dagli spiriti.
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