Regia di Luca Ferri vedi scheda film
Una convincente rappresentazione di un vuoto sia emozionale che topografico. Abacuc è un signor nessuno a cui la vita non sembra offrire altro che la comica reiterazione di sé stessa.
Girato in Super8 in un bianco e nero talvolta leggermente tinto di verdognolo, il film è la convincente rappresentazione di un vuoto sia emozionale che topografico.
Abacuc è un signor nessuno sovrappeso che vaga per luoghi che hanno perso qualsiasi significato, trascinandosi in una non-vita fra fantasmi visivi (libri llustrati, curiose foto di individui deceduti e teste di manichini femminili). Gite in barca solitarie si alternano a visite periodiche al cimitero in una ripetizione catatonica dei soliti gesti.
Per quanto piuttosto straordinario nella stazza, Abacuc potrebbe essere chiunque e la sua vita potrebbe benissimo rappresentare la vita di ognuno. Nulla cambia e nulla potrebbe mai cambiare per uno come lui che riesce ad amare soltanto una proiezione di sé stesso. Alla fine nessuno verrà a salvare Abacuc. Eppure in tutto ciò c'è anche un pizzico di commedia, perché, come ha dichiarato lo stesso regista, "nulla è più divertente della reiterazione".
[Visto al Macro di Roma nel corso della rassegna "Fuorinorma" nel mese di dicembre del 2017.]
Recensione già pubblicata in inglese su "Leisure Spot": https://leisurespotblog.blogspot.com/2017/12/abacuc-2014-by-luca-ferri_7.html
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