Regia di Giancarlo Soldi vedi scheda film
TFF 32 - FESTA MOBILE - RITRATTI D'ARTISTA
NESSUNO SIAMO PERFETTI è il prezioso omaggio/testimonianza che il regista Gianfranco Soldi ha reso di Tiziano Scalvi, celebre scrittore di fumetti e genitore di Dylan Dog. Personaggio quasi fantasma già dai tardi anni '80 quando il celebre personaggio tratto dalla sua fantasia macabra ed accattivante, faceva ingresso nei sogni, ma soprattutto negli incubi di quasi tutti i lettori appassionati di fumetto.
Lo Sclavi che riusciva a rendere meglio di chiunque gli incubi più agghiaccianti come momenti di serrata estasi, attanagliando nelle sue pagine fitte di macabre di avventure al limite tra horror e paranormale, frotte lettori irrimediabilmente appagati, si rivela - e non è certo un mistero svelato da questo intenso e toccante documentario – come un percorso doloroso personale, un calvario di rinuncia del ragazzo che fu ad ogni tipo di contatto umano ed affettivo sia con la propria famiglia (il pessimo rapporto con una madre rigida ad un passo dalla crudeltà psiocologica, confessato con una sincerità quasi disarmante) e col mondo circostante.
Un esilio forzato in cui il lavoro della scrittura diviene il mezzo unici ed indispensabile per sopravvivere ad una vita e ad un modo di vivere che non si riesce ad accettare.
La testimonianza di uno Sclavi maturo e “in pensione”, forse colto da una calma almeno apparente garantita da un isolamento salvifico in una tenuta in campagna con la sola compagnia di canie gatti, è intervallata da immagini affascinanti ed enigmatiche di ombre maligne che si materilizzano nella loro inconsistenza tra i grattacieli spigolosi di una metropoli che schiaccia ed opprime, mentre i cieli sono sovrastati da “stormi” di capodogli fluttuanti e da dirigibili senza controllo che sfiorano torri di cemento armato fino quasi a schiantarcisi sopra.
Chi lo ha conosciuto, direttamente o indirettamente, ha modo di rendere testimonianza, e tra le immagini, spezzoni significativi del bel film dello stesso Soldi, quel Nero così pulp ed innovativo con Castellitto e Chiara Caselli che tanto mi piacque ad inizio '90, diviene un veicolo essenziale per catapultarci nel mondo davvero molto cinematografico dell'immaginario unico e stupefacente di uno dei più grandi creatori di incubi della letteratura contemporanea italiana e mondiale, umile ma irresolutamente fermo sulle proprie intransigenti posizioni.
Sempre sul filo delcrasoio ad un passo dalla depressione e dalla caduta nelle tenebre che egli ben conosce.
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