Regia di Emilie Verhamme vedi scheda film
EAU ZOO del ciclo Festa Mobile, è l'opera prima della regista belga Emilie Verhamme che, in una prima giornata non particolarmente brillante, finisce per essere il titolo che (Diplomatie a parte) resta più impresso nella mente per le affascinanti atmosfere e le inquietanti prerogative che la storia sviluppa o lascia intendere.
In un'isola del Mare del Nord, la po
polazione nativa del luogo è ossessionata dall'idea di doversi difendere da un'invasione esterna da parte di un mondo ormai devastato per ragioni non ben chiarite od esplicitate: una catastrofe o una crisi economica senza precedenti. Per far ciò gli isolano pattugliano le coste incessantemente e tengono segregati i loro giovani, impedendo loro di raggiungere il continente o costringendoli a dormire assieme in uno squallido dormitorio istituito in un capannone spoglio e desolato.
Due adolescenti tentano, nonostante tutto, di amarsi nonostante le difficoltà e le avversità delle rispettive famiglie, sempre impegnate a tener fede ai loro riti religiosi e alle manie di persecuzione che ormai affliggono costantemente e in modo ossessivo il mondo degli adulti.
Nonostante alcune lacune narrative che rendono la trama poco chiara in alcuni momenti della vicenda, il racconto di un amore travagliato che ha il sapore del sangue della tragedia shakespeariana per eccellenza (Romeo e Giulietta) ha momenti piuttosto toccanti o accattivanti, complici anche scogliere pittoresche e cinematograficamente molto fotogeniche.
I personaggi dei due adolescenti protagonisti non sembrano sviluppati adeguatamente, o non sufficientemente per rendere forti ed indipendenti il rispettivi personaggi: ma la potenza degli sguardi e la bellezza di una gioventù fiera e battagliera rende giustizia a certe incongruenze od incompletezze che possono ben giustificarsi in un'opera prima quale essa è.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta