Espandi menu
cerca
N-CAPACE

Regia di Eleonora Danco vedi scheda film

Recensioni

L'autore

OGM

OGM

Iscritto dal 7 maggio 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 205
  • Post 123
  • Recensioni 3130
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su N-CAPACE

di OGM
7 stelle

Un'anima in pena invita il mondo a spiegarsi. Con parole sue.

Disadattata. Eleonora è l’anima in pena che vede la vita al contrario: la subisce per quello che non è, che forse è già stato, e non potrà più essere. Intanto il mondo, intorno a lei, non vuole saperne di immaginarsi diverso. C’è chi sta male, chi sta bene, ma tutti accettano quello che viene. I giovani guardano al futuro come se fosse già lì. I vecchi raccontano il passato nel modo in cui si parla di un morto, pace all’anima sua, ha fatto il suo tempo, e tanti saluti. Ogni cosa è stata messa in ordine, collocata al suo posto, da dove nessuno si sogna di toglierla. Solo Eleonora vagabonda, inquieta, con un piccone in mano, pronta a distruggere ciò che non capisce. Compresa quell’infanzia che non ha mai avuto, a causa di una madre che se n’è andata troppo presto, prima che potesse cominciare ad odiarla, come tutto il resto. La gente sembra avere le idee chiare, su ciò che è bello e ciò che è brutto, le ingiustizie e le infelicità sono state archiviate, con le etichette giuste, come anche le piccole gioie, su cui nessuno si fa illusioni: nemmeno il primo bacio o il sesso, per i ragazzini, sono più degni di appartenere alle favole. Non c’è spazio per le grida; l’universo ha impostato il registro medio del così cosà, che mette tutti d’accordo, che soffonde persino lo stridore degli eccessi, le parolacce, la bulimia, la sfacciataggine. Le dissonanze si armonizzano sullo sfondo del traffico pesante della medietà, a cui Eleonora non si vuole adeguare. È lei, scrittrice, regista, attrice di se stessa, lo spettro che si aggira discinto e arruffato come un fantasma, dentro la sinfonia addormentata di una generale serenità un po’ vigliacca, che non si azzarda ad ipotizzare un’alternativa. Lo scenario è così stabile da consentire un’indagine condotta a passo di danza, e priva di sorprese, con lei, la protagonista, come unico elemento potenzialmente stonato. Gli altri si raccontano da sé, senza bisogno di domande mirate o imbeccate trabocchetto. Dicono, semplicemente, mentre lei scalpita, dentro e fuori dal corpo, per quella identità bambina che non è riuscita a prendere forma, a crescere insieme alla storia, rimanendo impigliata nei propri capricci di onnipotenza. Dorme per strada. Si rotola per terra. Si spoglia in mezzo a un’aiola. Fa cose che non corrispondono a parole: quelle di cui sono, invece,  limpidamente intessute le esperienze quotidiane degli altri, quelle che nascono già dotate di un senso e di frasi pronte per esprimerlo. La follia, per contro, è afasica.  È verbalmente disallineata, alla disperata ricerca di un copione da imporre agli altri, per poter finalmente avere un dialogo, fosse anche un litigio. Magari con un finto padre che preferisce la badante straniera alla figlia. Che, dopo la morte della moglie, ha cominciato a riempire la casa di un’atmosfera nuova, rarefatta e aliena come quella che “respirano”gli astronauti in orbita. La realtà, per chi vi aderisce, è un vuoto spinto in cui ci si libra leggeri, in assenza di attrito. In cui i problemi sono parte del gioco, sul grande carrozzone che accoglie mariti maneschi, padri padroni, ragazzi somari, giovani civette, nel paesaggio selvatico irto di ombrelloni da spiaggia, di macchine in fila, di recinzioni e cespugli, di monumenti funerari, di panorami che si aprono solo per affollarsi subito, per sottrarsi alla noia. Per vivere, anziché rivivere. Perché il cadavere del ricordo non si risvegli. Perché i conti è meglio non farli, onde evitare il dolore di non vederli tornare. 

 

Eleonora Danco

N-CAPACE (2014): Eleonora Danco

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati