Regia di Davide Maldi vedi scheda film
«Pistoia ovest come Berlino est» enuncia un graffito sottile sul binario che ogni giorno accoglie branchi intorpiditi di adolescenti di provincia, le teste galleggianti fra i due auricolari che delimitano il mondo intorno a loro. Per Iaui Tat e per Angelica quel legame impossibile, scritto a pennarello, fra la loro città e la metropoli tedesca è la conferma dell’esistenza di un altrove cui tendere: lui vive al ritmo della musica psy-trance, la ascolta, la compone, la ritrova nelle pulsazioni dei boschi dell’Appennino, nei battiti delle mani dei coetanei; lei suona e canta in un gruppo punk rock, la webcam costantemente accesa e puntata su se stessa, sul suo tentativo di mutare pelle. Davide Maldi (insieme ai sodali e cofondatori dell’associazione culturale The Year Punk Broke Lorenzo Maffucci e Nicola Ruganti) ha trascorso ben tre anni insieme ai suoi protagonisti, lavorando con loro per intessere sui loro desideri, sul tappeto sonoro delle loro giornate, una trama che li mettesse allo specchio e facesse dialogare le architetture di Pistoia con i rave party, le banchine affollate di studenti con la natura montana. Ponendosi soprattutto in ascolto, senza tentare di apporre etichette generazionali: un progetto di documentario che accoglie, non pedina né insegue, i suoi soggetti. Il formato lungometraggio soffre parzialmente di un eccesso di generosità verso i protagonisti, ma il film si mette in gioco, a carte scoperte, come loro.
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