Regia di Antonietta De Lillo vedi scheda film
La parabola di Luca Musella è tanto esemplare quanto singolare: fotografo affermato, autore di scatti divenuti copertine di “L’Espresso” e “The Economist”, attivo come regista (ha firmato, con Maria Pace Ottieri, il doc intervista a Giorgio Bocca La neve e il fuoco) e come scrittore, ha investito in un esercizio commerciale mai decollato a causa della crisi, ritrovandosi in breve tempo in bancarotta. Perso il lavoro, persa la moglie in un divorzio burrascoso («preferisco definirmi vedovo»), è nelle file dei “nuovi poveri” italiani, da professionista con famiglia («l’uomo del Mulino bianco») a single e lavoratore saltuario, in una Milano costantemente in bilico fra ostilità e solidarietà. Si racconta davanti all’obiettivo, in prima persona, ma soprattutto tramite il testo scritto per il film e recitato in voice over da Roberto De Francesco, che sovrappone alle immagini di individui ai margini della società il sentimento di sconfitta, ma non di disfatta, di un uomo catapultato dall’esistenza borghese in quella sottoproletaria. Antonietta De Lillo unisce la sua forma prediletta di documentario-ritratto al suo percorso nel film partecipato: operatori delle riprese, insieme alla regista, sono Giovanni Piperno e lo stesso Musella, in un’idea di opera condivisa che si rivela un’arma a doppio taglio. Plurali, gli sguardi e le voci oscillano fra afflato retorico e salutare schiettezza, giustapponendo a un incisivo ritratto individuale un meno sentito affresco sociale.
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