Regia di Silverio Blasi vedi scheda film
Ai tempi si chiamavano 'sceneggiati', oggi si direbbero fiction; Silverio Blasi ne è stato uno dei principali esperti: la Rai gli commissionò le regie di innumerevoli trasposizioni per il piccolo schermo di celebri romanzi e biografie di personaggi illustri, a partire dagli esordi della tv di Stato, a metà degli anni Cinquanta. Nel 1967 Blasi aveva quindi già una discreta esperienza come regista di lavori televisivi e in questo Caravaggio, prodotto rifinito che può anche contare su un solido cast, si vede; d'altronde, con simile formula, il regista aveva già messo in scena una Vita di Michelangelo, tre anni prima. Il protagonista era peraltro il medesimo: l'ineccepibile Gian Maria Volontè. Al suo fianco qui ci sono, fra gli altri, Glauco Onorato, Renzo Palmer, Carlo Hinterman, Mariolina Bovo, Luigi Montini; la sceneggiatura è firmata dalla coppia Andrea Barbato e Ivo Perilli. L'avvertenza in apertura del film è piuttosto chiara: non essendoci giunto molto materiale sulla vita dell'artista in questione, la sua biografia sarà da considerarsi per forza di cose incompleta e approssimativa; là dove esistono lacune, gli sceneggiatori hanno cercato di colmarle in maniera attendibile, romanzando il meno possibile (interessante ammissione, di un'onestà raramente verificabile in un lavoro di questo genere). Tre puntate da poco più di un'ora ciascuna, per un totale di circa duecento minuti di durata. 6/10.
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