Regia di Max Joseph vedi scheda film
Da un po’ di tempo al cinema sembra di essere tornati all'alba degli anni novanta. A farcelo dire è la presenza quasi contemporanea di tre film, “Amnesia”, di Barbet Shroeder, appena visto al festival di Locarno, “Eden” di Mia Hansen Love, uscito in Italia sul finire dell’estate e appunto questo “We Are Your Friends”, da oggi sugli schermi nazionali, che, avendo il loro centro di gravità permanente nel mondo della musica elettronica e in quello di chi aspira a diventare un dj di professione, rispolverano miti e sociologie che del periodo in questione hanno rappresentato una sorta di codice d’identificazione per migliori di teen agers. Detto che il film di Schroeder si sposta progressivamente sul terreno della grande storia e di una tragedia come quella della Shoah, caratteristiche comune dei tre film a parte la musica, sono un impianto narrativo da romanzo di formazione e soprattutto attraverso le vicissitudini dei protagonisti, la volontà di mostrare l’universo di riferimento sotto una luce di complessità esistenziale solitamente negata dalla vacuità e dall’edonismo con cui quel mondo viene solitamente raccontato. Declinazioni che il film di Joseph non ignora ma che anzi enfatizza attraverso un epicureismo visivo fatto di corpi perfettamente levigati, messi in scena con una plasticità che rimanda al sesso mordi e fuggi consumato nelle discoteche e nei party modaioli.
Uno sballo che inizialmente porta il film dalle parti di certo cinema psichedelico più o meno recente, con le immersioni sensoriali di titoli come “Paura e disgusto a Las Vegas” e soprattutto “Spring Breakers”, prese a riferimento quando, nella prima parte, si tratta di mostrare le conseguenze prodotte dall' abuso di alcool e droga.
E che però, quando a prendere il sopravvento sono istanze di tipo moralista, diventa il pretesto per imbastire una storia edificante che spinge i personaggi verso un percorso di redenzione, addolcito da una serie di buoni propositi che riescono ad avere la meglio su qualsiasi tipo di trasgressione. Con buona pace delle fan di Zach Efron che, nel ruolo del dj in cerca d'amore e di successo riesce a essere maledetto quanto basta per continuare il percorso di sdoganamento dal cinema per ragazzi, a cui, per il momento, rimane ancora iscritto.
(icinemaniaci.blogspot,com)
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