Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Un impiegato CIA (Robert Redford), nome in codice “Condor”, si ritrova invischiato in un omicidio plurimo, in cui vengono sterminati tutti i suoi colleghi sul posto di lavoro. Grazie alla sua formazione (è un cervellone che studia tutte le innovazioni nel settore dello spionaggio) e con l’aiuto di una misteriosa donna (Faye Dunaway) Condor prova a sfuggire ai sicari, capeggiati da un silenzioso uomo in impermeabile (Max Von Sydow).
Nelle inconfondibili atmosfere opprimenti prodotte da Sidney Pollack, Robert Redford si muove con sinuosità felina, tra intrighi spionistici che si districheranno (per modo di dire) solo nell’emblematico finale. La cupezza delle atmosfere, il pathos che pervade tutta la pellicola, i numerosi colpi di scena ne fanno un validissimo caposaldo del genere thriller. Qualche incongruenza non ne inficia la suggestività. Le interpretazioni di Redford e Dunaway sono memorabili, ma la sagoma e l’abbigliamento di Von Sydow addirittura mitologici. Film di denuncia basato su un impegno politico ad oggi ancora ineguagliato.
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