Regia di Kunihiko Yuyama vedi scheda film
Giganteschi occhi rosa, modi leziosi, telepatia e capacità di materializzare dal nulla pietre preziose (ovviamente rosa) caratterizzano la principessa Diancie, Pokémon leggendario, sovrana di un regno sotterraneo che si autodistruggerà se lei non sarà in grado di creare il fondamentale Diamante del cuore. Diancie parte alla ricerca di Xerneas, un Pokémon ancor più leggendario e dotato del potere di donare (non solo) la vita; sulla strada, oltre a una molteplicità di ladruncoli attirati dal suo allettante talento, incontra Ash, Pikachu e compari: è istantanea amicizia e reciproco aiuto. Al lungometraggio numero 17 - di un universo multimediale che conta sei generazioni di videogame, una popolare serie anime, diversi manga, giochi di carte collezionabili, parchi a tema, accuse di satanismo, attacchi da associazioni animaliste e perfino una fatwa - i mostriciattoli tascabili ideati da Satoshi Tajiri non hanno interesse alcuno ad ampliare il proprio pubblico: Diancie e il bozzolo della distruzione è impacchettato direttamente per gli adepti, grandi o piccini che siano, insieme al nuovo (doppio) gioco Pokémon X e Y. All’irresistibile Pikachù affianca una protagonista di stucchevole essenza kawaii, ai fondali ricalcati in esterna su panorami canadesi sovrappone l’azione standardizzata di un diluito episodio per la tv, gonfiando un “viaggio dell’eroe” ridotto all’osso con semplicistici riferimenti nientemeno che a Miyazaki. Per bimbi, fan e nessun altro.
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